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Intelligenza Artificiale al servizio dell’informazione: esperienza e metodo Fede e Ragione

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Fede e Ragione : utilizzo responsabile e trasparente dell’intelligenza artificiale nella comunicazione

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale (IA) è entrata in modo sempre più pervasivo nei processi produttivi, culturali e comunicativi. Il mondo del giornalismo non può ignorare questa trasformazione, ma deve affrontarla con rigore, responsabilità e trasparenza.

Il progetto editoriale Fede e Ragione ha scelto di utilizzare l’IA come ausilio nel lavoro quotidiano, senza mai cedere alla tentazione di trasformarla in un sostituto del pensiero critico e dell’attività professionale dei giornalisti. L’obiettivo è chiaro: aumentare la quantità e la qualità delle informazioni offerte ai lettori, mantenendo al centro la responsabilità umana e la coerenza con i valori che guidano la nostra linea editoriale.

Perché usiamo l’IA: più valore per i lettori

La scelta di integrare l’IA nasce dall’esigenza di rispondere a due obiettivi:

  1. Offrire più contenuti: grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale possiamo produrre articoli e analisi con maggiore frequenza, senza sacrificare la qualità.

  2. Migliorare la qualità delle informazioni: l’IA può aiutare a scovare collegamenti, confronti e prospettive che arricchiscono il lavoro umano, rendendo gli articoli più approfonditi e documentati.

In questo senso, la tecnologia diventa un mezzo per servire meglio i lettori, offrendo loro informazioni complete, affidabili e aggiornate.

L’IA come supporto, non come sostituto

Per Fede e Ragione l’intelligenza artificiale è uno strumento di supporto utile a:

  • elaborare bozze e testi preliminari, poi rivisti dai redattori;

  • raccogliere e confrontare rapidamente dati e fonti;

  • generare tabelle, grafici e immagini che facilitano la comprensione dei contenuti;

  • proporre analisi e schemi di lavoro più rapidi ed efficienti.

Il cuore del giornalismo rimane tuttavia umano: scegliere gli argomenti, verificare le fonti, contestualizzare le informazioni, curare il linguaggio e l’approccio etico. L’IA non può sostituire la sensibilità del giornalista, la sua capacità critica e la sua responsabilità verso il pubblico.

A che serve l’intelligenza artificiale in redazione

L’uso dell’IA nella redazione di Fede e Ragione può coprire vari ambiti pratici, tra cui:

  • Elaborazione di articoli e bozze: l’IA può produrre una prima stesura di testi su un tema, che poi viene rielaborata e verificata dai giornalisti.

  • Ricerca e raccolta di informazioni: i sistemi di AI sono in grado di analizzare rapidamente grandi quantità di dati e fonti, fornendo spunti utili per gli articoli.

  • Analisi e studi: strumenti di calcolo e modellazione permettono di valutare tendenze, statistiche e scenari complessi, sempre interpretati in chiave critica.

  • Creazione di immagini, tabelle e grafici: elementi visivi che rendono gli articoli più chiari e accessibili possono essere generati con l’aiuto dell’IA, ma sempre controllati prima della pubblicazione.

Questi strumenti potenziali permettono di aumentare sia la quantità sia la qualità delle informazioni offerte ai lettori, senza però scendere a compromessi sulla serietà e la trasparenza.

Nessun giornalismo automatico

È importante sottolinearlo: Fede e Ragione non fa giornalismo automatico.
Pur avendo la possibilità tecnica di pubblicare articoli in modo del tutto automatico, generati e diffusi dall’IA senza intervento umano, questa strada non sarà percorsa. Ogni contenuto sarà sempre verificato, validato e corretto da redattori e giornalisti, nel pieno rispetto dei doveri professionali.

Il lettore avrà così la garanzia che ciò che legge non è il frutto di un algoritmo lasciato a se stesso, ma il risultato di un processo editoriale serio e controllato.

La trasparenza come regola

Quando nei contenuti di Fede e Ragione verranno utilizzati strumenti di intelligenza artificiale, ciò sarà dichiarato in modo chiaro. Non si tratta di un impiego indiscriminato, ma di un supporto specifico e limitato, sempre accompagnato dalla supervisione umana.

Questa scelta non è soltanto una questione etica, ma anche un atto di fiducia verso i nostri lettori: sapere che un contenuto è stato in parte elaborato con AI, ma verificato e approvato da persone reali, rafforza la trasparenza e l’autorevolezza della testata.

Il quadro normativo: Legge 132/2025 e Codice CNOG

Dal 10 ottobre 2025 entra in vigore la Legge 132/2025 che disciplina l’uso dell’intelligenza artificiale in vari settori professionali, incluso il giornalismo. La norma stabilisce che l’IA può essere usata solo come supporto all’attività professionale e non come sostituto dell’intervento umano.

A questa cornice si aggiungono le regole deontologiche del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti – CNOG. In particolare, l’articolo 19 del Codice deontologico ricorda che l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati non può mai sollevare il giornalista dalla sua responsabilità personale. È quindi necessario dichiarare l’impiego dell’IA, garantire l’attendibilità dei contenuti e rispettare i principi di verità, correttezza e trasparenza. Vedi CNOG – Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti : Il 10 ottobre entra in vigore la legge che regolamenta l’AI. Il Cnog ha anticipato da giugno con il nuovo codice deontologico.

Vedi sul tema pure l’articolo Fede e Ragione Legge sull’intelligenza artificiale : dal 10 ottobre regole chiare per i giornalisti e le altre professioni.

Fede, ragione e tecnologia: un equilibrio necessario

L’esperienza di Fede e Ragione dimostra che si può guardare all’innovazione tecnologica come a una opportunità, senza ignorarne i rischi. L’IA, se guidata dall’uomo, può rendere più accessibile l’informazione, permettere analisi più approfondite e arricchire l’offerta editoriale.

Allo stesso tempo, fede e ragione ci ricordano che ogni progresso deve essere inserito in un quadro di responsabilità etica e di rispetto della dignità umana. La tecnologia è un mezzo e non un fine: deve restare al servizio della verità e della persona.

Conclusione

In un’epoca di rapidi cambiamenti, l’uso dell’intelligenza artificiale nel giornalismo è inevitabile. La differenza la fa il come: se in modo automatico e acritico, oppure in maniera consapevole, responsabile e trasparente.

La scelta di Fede e Ragione è netta: usare l’IA come ausilio, mai come sostituto. Comunicare apertamente il suo impiego, rispettare la legge e le regole deontologiche, e mantenere al centro il ruolo insostituibile del giornalista. Perché l’informazione, per essere autentica, deve essere sempre frutto di un incontro tra tecnologia, coscienza critica e responsabilità umana.

Articolo realizzato con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. Immagine: elaborazione artistica con IA.

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