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Superare lo scontro, abbracciare il dialogo: il messaggio di Papa Francesco al Corpo Diplomatico

Nel discorso al Corpo Diplomatico, Papa Francesco invita a costruire una diplomazia della speranza basata su verità, giustizia e solidarietà.

In occasione dell’incontro annuale con i membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Papa Francesco ha pronunciato ieri, Giovedì 9 gennaio 2025, un discorso ricco di riflessioni e appelli per il nuovo anno. In un’Aula della Benedizione gremita, il Pontefice ha sottolineato il valore del dialogo, della giustizia e della solidarietà come pilastri di una diplomazia della speranza.

Un incontro simbolico

Papa Francesco ha descritto l’incontro come un momento simbolico in cui la “famiglia dei popoli” si riunisce per lasciarsi alle spalle divisioni e riscoprire ciò che unisce. “All’inizio di quest’anno, che per la Chiesa cattolica ha una particolare rilevanza, il nostro ritrovarci ha una valenza simbolica speciale”, ha affermato, richiamando il significato del Giubileo come un tempo di pausa per riscoprire l’essenziale e praticare la giustizia.

I successi diplomatici del 2024

Nel suo discorso, il Papa ha evidenziato i risultati ottenuti dalla Santa Sede nel corso del 2024. Tra questi, ha menzionato la firma di accordi significativi con il Burkina Faso e la Repubblica Ceca, oltre al rinnovo dell’Accordo Provvisorio con la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei vescovi. Questi passi testimoniano, secondo il Pontefice, l’importanza del dialogo rispettoso e costruttivo.

Appelli per la pace nei conflitti globali

Papa Francesco ha espresso preoccupazione per i numerosi conflitti che continuano a lacerare il mondo. Ha citato in particolare la guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e le situazioni critiche in Africa, tra cui il Sudan e il Sahel. Con fermezza, ha ribadito: “La guerra è sempre un fallimento! Non possiamo accettare che si bombardi la popolazione civile o si attacchino infrastrutture necessarie alla sopravvivenza”.

Un appello specifico è stato rivolto a Israele e Palestina: “Auspico che Israeliani e Palestinesi possano ricostruire i ponti del dialogo e della fiducia reciproca, affinché le generazioni future possano vivere fianco a fianco nei due Stati, in pace e sicurezza”.

Diplomazia della speranza e del perdono

Il Santo Padre ha delineato i tratti di una “diplomazia della speranza”, fondata sul dialogo e sul perdono. Ha invitato i leader mondiali a superare le divisioni ideologiche e a promuovere la cooperazione multilaterale per affrontare le sfide globali, tra cui i cambiamenti climatici e la crisi delle migrazioni.

“La diplomazia della speranza è anzitutto una diplomazia della verità”, ha sottolineato, mettendo in guardia dai rischi legati alla diffusione di fake news e alla manipolazione della coscienza tramite i moderni mezzi di comunicazione.

Prospettive e obiettivi per il Giubileo 2025

Con uno sguardo al Giubileo in corso, Papa Francesco ha espresso gratitudine per gli sforzi compiuti dall’Italia per preparare Roma all’evento, migliorando servizi e spazi pubblici. Ha rivolto un ringraziamento speciale ai romani per la loro pazienza e alle autorità che garantiscono la sicurezza e il buon svolgimento delle celebrazioni.

Il Pontefice ha inoltre sottolineato l’importanza di tutelare i diritti umani, affermando: “Tutta la vita va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale”. Il Santo Padre ha poi chiesto nuovamente l’abolizione della pena di morte: “reitero il mio appello perché la pena di morte sia eliminata in tutte le Nazioni, poiché essa non trova oggi giustificazione alcuna tra gli strumenti atti a riparare la giustizia”. E con riferimento al Nicaragua, ha auspicato: “che la libertà religiosa e gli altri diritti fondamentali siano adeguatamente garantiti a tutti”.

Parole di speranza per il futuro

Papa Francesco ha concluso il proprio discorso con un augurio per il nuovo anno: “Che il Giubileo possa rappresentare un’occasione per superare la logica dello scontro e abbracciare quella dell’incontro, affinché il tempo che ci attende non ci trovi vagabondi disperati, ma pellegrini di speranza”.

Fonte: sito Vaticano, discorso integrale. Immagine: elaborazione artistica.

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