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Il Papa agli studenti della Università Cattolica di Leuven: speranza, giustizia e cura del Creato

Katholieke-Universiteit-Leuven

Nel suo discorso il Pontefice ha esortato i giovani alla responsabilità verso la Terra e il prossimo.

Speranza e ricerca della verità alla base di una società più giusta e solidale.

Nel corso del suo viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio, Papa Francesco ha incontrato gli studenti universitari dell’Université Catholique de Louvain il 28 settembre 2024. Durante questo incontro, il Santo Padre ha affrontato temi di profonda attualità, come l’angoscia sul futuro, la violenza del male e la missione della Chiesa nella cura del creato. Il discorso ha toccato con grande sensibilità i giovani, invitandoli a riflettere sulla propria responsabilità verso il mondo, la giustizia e la speranza.

 

Papa Francesco ha esordito ringraziando la rettrice per le sue parole di accoglienza e gli studenti per le loro riflessioni, evidenziando come queste siano piene di “passione e speranza, desiderio di giustizia, ricerca di verità”. Ha poi riconosciuto le loro preoccupazioni riguardo il futuro e l’angoscia, osservando quanto sia violento e arrogante il male che colpisce tanto l’ambiente quanto i popoli.

Il Papa ha denunciato con forza la brutalità della guerra, della corruzione e delle nuove forme di schiavitù, sottolineando che spesso anche la religione può essere strumentalizzata per il dominio. Ha ammonito: “State attenti! Ma questa è una bestemmia. L’unione degli uomini con Dio, che è Amore salvifico, così diventa schiavitù”.

Tuttavia, il messaggio centrale di Papa Francesco è stato un richiamo alla speranza, ribadendo che “il male non ha l’ultima parola” e che la speranza è una responsabilità che i cristiani devono assumere con forza. La speranza, ha sottolineato il Papa, “mai delude”.

Tre parole chiave: riconoscenza, missione, fedeltà

Il Santo Padre ha poi proposto tre atteggiamenti fondamentali per affrontare il futuro: riconoscenza, missione e fedeltà.

  • La riconoscenza nasce dal riconoscimento che la Terra è un dono, non un possesso: “non siamo padroni, siamo ospiti e pellegrini sulla terra”. Citando il Salmo 8, Papa Francesco ha espresso meraviglia per la creazione e ha invitato tutti a prendersi cura del mondo con uno spirito di gratitudine.
  • La missione, invece, è quella di custodire e coltivare la bellezza della Terra per il bene comune e delle generazioni future. In questo contesto, il Papa ha criticato l’arroganza dei potenti, guidati esclusivamente dall’interesse economico: “Finché il mercato resta al primo posto, la nostra casa comune subirà ingiustizie”. Ha poi messo in guardia contro una “spiritualità del mercato”, che mette i soldi al centro di ogni decisione.
  • Infine, la fedeltà a Dio e all’uomo richiede di lottare contro ogni forma di oppressione e scarto, e si esprime nella vocazione alla santità: “Lo sviluppo integrale fa appello alla nostra santità: è vocazione alla vita giusta e felice, per tutti”.

Il ruolo della donna nella Chiesa e nella società

Un altro tema centrale del discorso è stato il ruolo della donna. Papa Francesco ha ricordato che la Chiesa è donna, “non è ‘il’ Chiesa, è ‘la’ Chiesa, è la sposa”. Ha esortato a superare pregiudizi ideologici e ha ribadito che la dignità della donna è sancita da una legge originaria inscritta nella carne, e non può essere alterata da leggi umane o ideologie.

Ha poi affermato che “la donna si trova al cuore dell’evento salvifico”, riferendosi al “sì” di Maria, e ha sottolineato che la donna non deve cercare di essere come l’uomo, poiché ha una missione unica e cruciale nella società e nella Chiesa.

Il valore dello studio e la ricerca della verità

Nella parte finale del discorso, Papa Francesco ha offerto alcune riflessioni sullo studio e sul suo significato profondo. Ha invitato gli studenti a chiedersi “per chi studiare”, sottolineando che lo studio non deve essere finalizzato solo al guadagno personale o al potere, ma deve essere un servizio per il bene comune.

Ha concluso con un appello alla ricerca della verità, ricordando le parole di Gesù: “La verità ci rende liberi”. Ha esortato gli studenti a essere ricercatori e testimoni di verità, capaci di vivere con coerenza anche nelle scelte quotidiane più semplici.

Papa Francesco ha concluso il suo discorso ringraziando gli studenti per l’incontro e chiedendo loro di pregare per lui, o almeno di mandargli “buone ondate”, dimostrando ancora una volta il suo carattere affabile e vicino ai giovani. Questo discorso rappresenta un potente invito a riflettere sul ruolo dei giovani nella costruzione di un futuro migliore, fondato sulla speranza, la giustizia e la cura del creato.

Immagine: Università Cattolica di Leuven, cortesia Google Maps.

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