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Giornalismo

Il presidente Bartoli: no a giornalisti che infangano chi lavora con sacrificio e dedizione

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Bartoli: fare più attenzione a chi vuole diventare giornalista e entrare nell’ordine.

Così il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, nel suo intervento alla conferenza stampa svoltasi in Fnsi sulla vicenda di Paolo Borrometi. Presenti alla conferenza stampa lo stesso Borrometi, con il suo avvocato Fabio Repici, la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante, il presidente Vittorio Di Trapani e Beppe Giulietti, coordinatore di Articolo21.

“Paolo – ha affermato Bartoli, è un simbolo della libertà di stampa, il suo libro Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana, ha un titolo che è stato premonitore di quanto accaduto, di quella strategia punta ad infangare e attaccare le persone che danno fastidio. Siamo vicini a lui, agli uomini della sua scorta e a tutti, tanti e troppi, colleghi che si trovano, come lui, in situazioni di grande difficoltà, sottoposti a minacce e intimidazioni.”

Coinvolti dei giornalisti, necessario l’intervento del consiglio di disciplina

“In questa vicenda –  ha ricordato il presidente del CNOG – ci sono anche giornalisti coinvolti. La cosa ci preoccupa ancora di più, perché se nella nostra stessa casa ci sono persone che operano per far calare il silenzio sulla libertà di informazione è un segnale grave; ovviamente nel caso che i processi dovessero confermare le accuse.  In tal caso auspico che i consigli di disciplina operino nella maniera più rigorosa, non vi possono essere scusanti o attenuanti; sono aspetti incompatibili con la professione”.

Bartoli ha affermato la necessità di “fare anche più attenzione a chi accogliamo nell’Ordine”. Perché “non vi può essere spazio per persone che infangano coloro che svolgono l’attività giornalistica con onore, dedizione e sacrificio. Non possiamo permetterci – ha continuato di aver tra di noi pecore nere. Occorre non solo attivarsi per mettere alla porta chi non è degno, ma anche creare dei filtri affinché sulla moralità e sul profilo di chi entra nell’Ordine ci sia attenzione”.

Citati in giudizio ex deputato della Regione Sicilia e due giornalisti

La procura di Siracusa ha emesso un decreto di citazione a giudizio per l’ex deputato della Regione Siciliana Giuseppe Gennuso, due giornalisti e una donna. Sono accusati è di aver ordito un «disegno criminoso» per diffamare Borrometi, autore di inchieste sulla criminalità organizzata, consigliere nazionale della Fnsi, presidente dell’associazione Articolo 21 e condirettore dell’agenzia Agi.

Il presidente Bartoli ha ringraziato il Ministero dell’Interno “per il grande lavoro che svolge a tutela dei giornalisti”. Spiegando che però “non basta affidarsi alla repressione dei reati e alla vigilanza delle forze dell’ordine. Occorre una mobilitazione continua, forse faticosa, ma costante”. Bartoli ha concluso il proprio intervento ringraziando l’Fnsi che “svolge un’attività notevole su questo campo”, e ringraziando anche Articolo21 di cui Paolo Borrometi è presidente.  “Per svolgere un’azione efficace per la libertà di stampa – ha concluso – serve una battaglia corale e continuativa, che veda l’impegno di noi tutti, insieme.”

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