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Giornalismo

Il presidente Bartoli: il futuro del giornalismo, competenze e sfide digitali

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Riflessioni dall’assemblea OdG Toscana

L’assemblea dell’Ordine dei Giornalisti (ODG) della Toscana, tenutasi nell’Auditorium del Consiglio della Regione a Firenze, ha portato alla luce tematiche cruciali per il futuro del giornalismo, tra cui la qualificazione professionale e l’adattamento alle nuove piattaforme digitali. Alla presenza di figure chiave dell’ordine, tra cui il presidente Giampaolo Marchini e il presidente dell’Ordine Nazionale, Carlo Bartoli, l’evento ha offerto uno spazio di discussione su riforme, formazione e sfide future del settore.

Una delle questioni centrali affrontate è stata la riforma della professione giornalistica, con l’introduzione di percorsi di laurea specifici per accedere alla carriera, sia per i professionisti che per i pubblicisti. Questa iniziativa mira a elevare il livello di preparazione e competenza dei giornalisti, considerata fondamentale per garantire l’efficacia e la credibilità dell’informazione in un’era dominata dalla rapidità di diffusione delle notizie e dalla presenza di fake news.

Il CNOG sta inoltre lavorando alla revisione del testo unico della deontologia giornalistica, con l’aggiunta di norme specifiche relative all’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione di contenuti. Questo riflette la crescente importanza delle tecnologie emergenti nel giornalismo e l’esigenza di un’etica che regolamenti il loro impiego.

Un altro tema di rilievo è stato l’equo compenso per i giornalisti, una questione attualmente al vaglio del Ministero della Giustizia, e le preoccupazioni relative alle proposte di modifica al reato di diffamazione, che potrebbero comportare sanzioni economiche severe per i professionisti dell’informazione.

L’ODG Toscana e la Fondazione ODG Toscana hanno inoltre mostrato un impegno costante nella formazione professionale, con l’organizzazione di numerosi corsi e l’accreditamento come ente formatore per il progetto Erasmus+. La formazione viene vista come una leva strategica per contrastare la crisi dell’editoria e per preparare i giornalisti alle sfide del futuro, compreso l’adeguamento alle nuove tecnologie e alle dinamiche dei social media.

Il presidente del Consiglio di Disciplina territoriale ha evidenziato l’aumento dei procedimenti per inadempienza agli obblighi formativi, ma anche la comparsa di nuove problematiche legate all’uso dei social media da parte dei giornalisti, che sollevano questioni legate alla deontologia e al diritto di rettifica.

Infine, l’assemblea ha riconosciuto l’importanza della lotta contro le cosiddette “querele temerarie” e gli “esposti disciplinari infondati”, usati talvolta come strumenti di intimidazione contro la libera informazione.

L’evento ha quindi sottolineato come il futuro del giornalismo non dipenda solo dalla qualificazione e dall’aggiornamento professionale, ma anche dalla capacità di navigare le complesse dinamiche del digitale, mantenendo sempre al centro l’etica professionale e il rispetto per la verità.

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