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Papa Francesco: navi del grano dall’Ucraina speranza di pace

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice all’Angelus: auspico si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura

Cosi Papa Francesco ieri, Domenica 7 agosto 2022, nell’Angelus in Piazza San Pietro, ha ricordato il conflitto in Ucraina, e il positivo accordo per le movimentazioni di grano dai porti del paese. Accordo che il pontefica si augura sia prodromico ad una pace “giusta e duratura”.

“Desidero salutare con soddisfazione la partenza dai porti dell’Ucraina delle prime navi cariche di cereali” ha affermato Papa Francesco, parlando di un cambiamento, nella attuale drammatica situazione di conflitto, che “dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti”. Spiegando che  “tale avvenimento si presenta anche come un segno di speranza” e auspicando “di cuore che seguendo questa strada si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura”.

Papa Francesco in questi giorni ha aumentato gli sforzi per arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra in Ucraina, ricevendo in Vaticano prima il rappresentante del Patriarca di Mosca, Kirill e nella giornata di sabato 6 Agosto l’Ambasciatore ucraino presso la Santa Sede. L’incontro con il patriarca Kirill potrebbe avvenire in autunno in Kazakistan.

Custodi del Creato

Nell’Angelus il Pontefice ha anche ricordato ai fedeli che spesso “ci sentiamo imprigionati in un sentimento di sfiducia e di angoscia”, ovvero “la paura di non farcela, di non essere riconosciuti e amati, la paura di non riuscire a realizzare i nostri progetti, di non essere mai felici”.

Paura che spinge ad “affannarsi per cercare soluzioni, per trovare qualche spazio in cui emergere, per accumulare beni e ricchezze, per ottenere sicurezze; e come finiamo? finiamo per vivere nell’ansia, finiamo per vivere nella preoccupazione costante”.

Allo stesso tempo abbiamo già molto: “la vita, la fede, la famiglia, le relazioni, il lavoro, ma anche i luoghi in cui viviamo, la nostra città, il creato, tante cose abbiamo ricevuto”. Quindi è necessario chiedersi “abbiamo cura di questo patrimonio che il signore ci ha lasciato? ne custodiamo la bellezza oppure usiamo le cose solo per noi e per le nostre convenienze del momento? pensiamo un pò a questo: siamo custodi del creato che ci è stato dato?”.

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