Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Lavoro

Mobbing: sindrome di Stoccolma del mobbizzato ? no grazie

Mobbing: sindrome di Stoccolma del mobbizzato ? no grazie

Per capire meglio la personalità esasperatamente egocentrica, egoista, amorale, cinica, senza scrupoli e perversa dei mob..r, si deve capire che sono capaci persino di utilizzare le criticità aziendali, legali e umane causate alle loro vittime, per ricattare l’azienda al fine di difendere se stessi e persino cercare di ottenere nuove posizioni, vantaggi, incarichi.

In un “circolo” perverso e senza pudore di alterazione della realtà e sfruttamento e vessazione delle proprie vittime, anche quando i loro misfatti emergono per ricorsi, svelamenti, criticità e verifiche organizzative o semplici ovvietà. E dovrebbero quindi pagarne le ovvie conseguenze aziendali, civilistiche e penali, invece di continuare azioni di distorsione e negazione della realtà a loro vantaggio.

Il rischio, per il lavoratore che fosse ingenuo, e in condizioni di vulnerabilità psicologica e speranza di riscatto aziendale, sarebbe di caderci, illudendosi di diventare uno della cerchia da cui è stato invece sempre escluso, emarginato e perseguitato, e da capro espiatorio e vittima designata ad una sorta di eroe per gli stessi personaggi che lo avevano sempre disprezzato, deriso e condannato alla distruzione umana, sociale e professionale. In una sorta di sindrome di Stoccolma causata da anni o persino decenni di vessazioni e umiliazioni di ogni tipo.

Questi invece alcuni dei peggiori rischi per l’azienda o organizzazione non consapevole delle reali dinamiche mobbizzanti e vessatori, o di cordate, alleanze e complicità:

  • perpetuare  la condizione del lavoratore mobbizzato
  • complicare la situazione legale e il relativo contenzioso con il mobbizzato
  • favorire e rafforzare, anziché neutralizzare e escludere, cordate aziendali deteriori e dannose per efficienza e clima aziendale
  • favorire, o persino promuovere, anziché sanzionare e estromettere, i mobber e i loro complici
  • dare un segnale negativo, in azienda e verso l’esterno, di apprezzamento e sostegno a comportamenti illegittimi e illegali, vessatori, di sfruttamento, di offesa alla dignità dei lavoratori e di negazione della meritocrazia, e ad eventuali forme di corruzione e clientelismo
  • rinunciare a recuperare efficienza, e competitività
  • rinunciare e recuperare capacità di innovazione, perché in aziende come quelle sovra descritte i lavoratori sono demotivati e non incentivati a produrre idee e innovazioni, di cui sono certi di non avere alcun merito, e di essere anzi colpiti da sanzioni, persino preventive, per evitare richieste di riconoscimenti e rivendicazioni.

Ricordiamo a chi ci legge l’invito a firmare e far firmare la Petizione per una Legge contro il mobbing e a sostegno delle vittime: Petizione Legge mobbing: come già detto, nessun apparentamento politico o sindacale, ad oggi e in futuro.

E, per le ragioni spiegate più volte e descritte negli articoli sul tema, le consuete esclusioni obbligatorie:

Esclusioni da tutti i progetti e attività: Fede e Ragione, petizioni, SRM, Comunicati Tematici.

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