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Lavoro

Incontro Meloni – Brunetta sul salario minimo: quali esiti dal CNEL ?

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Il presidente Meloni: salario minimo non è strumento adatto a contrastare lavoro povero e basse retribuzioni.

Nella serata di ieri, Giovedì 12 Ottobre 2023, a Palazzo Chigi, si è tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Presidente del CNEL, Renato Brunetta, che ha consegnato il documento con l’istruttoria sul lavoro povero e la questione del salario minimo.

Il documento, strutturato in una sezione introduttiva e analitica seguita da conclusioni e proposte, è stato ratificato dall’Assemblea del CNEL, rispettando il limite temporale di 60 giorni imposto dal Governo.

Giorgia Meloni, a seguito dell’analisi, ha affermato: “Ringrazio il Presidente Brunetta e tutti i consiglieri del CNEL per il puntuale e celere lavoro svolto. Dall’analisi tecnica ricevuta emerge che il mercato del lavoro italiano rispetta pienamente i parametri previsti dalla direttiva europea sul salario minimo adeguato. La contrattazione collettiva, al netto dei comparti del lavoro agricolo e domestico, copre infatti oltre il 95% dei lavoratori del settore privato. Da ciò si evince che un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni. Come sottolineato dal CNEL, occorre piuttosto programmare e realizzare, nell’ambito di un piano di azione pluriennale, una serie di misure e interventi organici. È la strada che il Governo intende intraprendere nel minor tempo possibile, tenendo in massimo conto le indicazioni e i suggerimenti formulati nel documento dalle rappresentanze delle forze sociali presenti nel CNEL e di quelli che arriveranno dall’opposizione. È intenzione del Governo proseguire nel contrasto al lavoro povero e ai salari bassi che affliggono l’Italia ormai da diversi decenni, contrariamente a quanto avviene nel resto d’Europa, dove si è assistito a una crescita sostenuta e costante dei livelli salariali”.

Il salario minimo in Italia

In Italia, la questione del salario minimo è sempre stata al centro del dibattito, specie considerando che la contrattazione collettiva copre gran parte dei lavoratori. A differenza di molti altri paesi europei, l’Italia non ha un salario minimo nazionale stabilito per legge. I salari sono quindi affrontati attraverso la contrattazione collettiva, coinvolgendo sindacati e rappresentanti dei lavoratori in discussioni con le controparti datoriali.

Il salario minimo all’estero

All’estero, la situazione varia notevolmente da paese a paese. Molti paesi europei, come Francia, Germania e Spagna, hanno introdotto un salario minimo stabilito per legge. Questi livelli salariali minimi hanno subito incrementi nel corso degli anni, segnando una tendenza alla crescita. In generale, il salario minimo è visto come uno strumento per garantire ai lavoratori un reddito minimo, evitando sfruttamento e situazioni di precarietà.

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