Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Economia

Criptovalute e Fisco : dal 2026 obbligo di tracciabilità e multe per chi non dichiara

Criptovalute Fisco 2026 obbligo tracciabilita multe

Una svolta normativa : dal 2026 criptovalute tracciate dal fisco

Dal 2026 il mondo delle criptovalute in Italia sarà oggetto di un controllo fiscale più stringente. Secondo quanto riportato da Brocardi, l’Agenzia delle Entrate introdurrà misure per rendere tracciabili tutte le operazioni in criptovaluta, con possibili multe salate per chi non collabora.

Questa svolta è collegata all’adozione della direttiva europea DAC8 – UE 2023/2226, che impone obblighi di comunicazione, scambio automatico di informazioni e trasparenza sulle attività cripto tra gli Stati membri. Agenda Digitale

In sostanza, le autorità fiscali avranno accesso a dati relativi a scambi cripto-fiat, movimenti tra wallet digitali, giacenze e conversioni. Gli operatori (exchanges, piattaforme, wallet provider) dovranno registrarsi, applicare procedure di due diligence sui clienti e inviare periodicamente report alle rispettive amministrazioni tributarie.

Cosa cambia per l’Italia

Lo schema di recepimento italiano del DAC8 prevede che molte disposizioni diventino operative dal 1° gennaio 2026.

Alcuni punti chiave del cambiamento:

  • Gli operatori cripto dovranno comunicare identità del cliente, dati delle transazioni, giacenze e flussi verso valuta fiat.

  • Un registro centralizzato delle criptoattività verrà istituito, così come l’obbligo di segnalare i dati entro 9 mesi dalla chiusura dell’anno fiscale.

  • Saranno previste sanzioni amministrative per omissioni, dichiarazioni inesatte o mancata registrazione degli operatori.

  • In Italia, già prima del 2026, vige l’obbligo di indicare le criptovalute nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, sia se detenute su exchange esteri sia in wallet privati.

  • Inoltre, è già in vigore l’imposta patrimoniale sulle criptovalute – IVAFE per chi le detiene tramite intermediari esteri, con aliquota dello 0,2 % annuo.

Queste regole colmano lacune normative esistenti e segnano la fine di una “finanza invisibile” per chi pensava che i cripto-asset fossero difficili da controllare.

Il ruolo della tecnologia nella tracciabilità delle criptovalute

La stretta fiscale sulle criptovalute non riguarda solo la normativa, ma anche l’uso di tecnologie sempre più sofisticate per il monitoraggio delle transazioni. L’Agenzia delle Entrate, in linea con altri enti fiscali europei, si prepara a utilizzare strumenti di blockchain analytics, capaci di ricostruire i flussi tra wallet e piattaforme di scambio, anche quando si usano intermediari esteri o soluzioni decentralizzate. Questi sistemi, già impiegati a livello internazionale, permettono di individuare anomalie, evasione o riciclaggio, garantendo maggiore trasparenza ma sollevando anche interrogativi sulla tutela della privacy degli utenti.

Il rischio avvisi, lettere e controlli

Per i contribuenti che operano con criptovalute, il rischio di ricevere avvisi fiscali è destinato a crescere. Secondo analisi del settore:

  • Le comunicazioni di compliance – lettere con richieste di chiarimenti o integrazioni – potrebbero essere inviate in fase preventiva, quando le discrepanze emergono dal confronto automatico tra dati dichiarati e informazioni trasmesse dagli operatori.

  • In presenza di criticità confermate, l’Agenzia può emettere avvisi bonari o atti di accertamento, con richieste di imposte, interessi e sanzioni.

  • Gli errori più frequenti riguardano omissioni nel quadro RW, calcoli errati delle plusvalenze, mancato versamento dell’“IC” (imposta su cripto) o dichiarazioni incomplete.

È quindi strategico per chi detiene cripto prepararsi già da ora: ricostruire le operazioni fatte, archiviare documentazione e verificare che la dichiarazione fiscale sia coerente con i flussi reali.

I vantaggi : maggiore certezza e lotta all’evasione

Questa rivoluzione normativa porta con sé anche aspetti positivi:

  1. Certezza fiscale: contribuenti e operatori potranno contare su regole più chiare e uniformi.

  2. Riduzione dell’evasione: scovare operazioni non dichiarate diventerà più facile grazie ai meccanismi di scambio dati tra Stati.

  3. Cooperazione internazionale: i Paesi membri dell’UE collaboreranno per identificare movimenti transfrontalieri e flussi “opachi”.

  4. Uniformità di trattamento: anche chi operava con wallet decentralizzati o piattaforme anonime sarà chiamato a rispondere secondo norme analoghe a quelle degli intermediari ufficiali.

Cosa fare oggi se hai criptovalute

Per evitare brutte sorprese, ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Ricostruisci tutte le operazioni: acquisti, vendite, trasferimenti, conversioni in fiat.

  • Conserva documenti: estratti conto, report dagli exchange, registri wallet.

  • Verifica che hai indicato le cripto nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.

  • Calcola l’“IC” (imposta sulle criptovalute, quando applicabile) e versa quanto dovuto.

  • Se ricevi una lettera o notifica, agisci subito: puoi regolarizzare in fase preliminare con ravvedimento, evitando sanzioni peggiori.

  • Rivolgiti a un commercialista o tributarista esperto in criptovalute per una consulenza aggiornata.

Comments

comments