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Diplomazia, ragione e responsabilità : appello alla pace di Papa Leone XIV all’Angelus

Diplomazia, ragione e responsabilità : appello alla pace di Papa Leone XIV all'Angelus

Nel giorno del Corpus Domini, il Papa riflette sull’Eucaristia e invoca la fine delle guerre: “La diplomazia faccia tacere le armi”

Domenica 22 giugno 2025, nella solennità del Corpus Domini, Papa Leone XIV ha guidato la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, proponendo una meditazione sull’Eucaristia e lanciando un forte appello alla pace nel mondo, in particolare in riferimento alla crisi in Medio Oriente.

L’Eucaristia, dono che si moltiplica nella condivisione

Il Pontefice ha ricordato il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, segno evangelico che anticipa e prefigura l’Eucaristia. Nella prospettiva del Papa, questo episodio non rappresenta solo un prodigio sovrannaturale, ma una lezione di condivisione: Dio moltiplica ciò che è donato con amore.

Nel giorno in cui si celebra il Corpo e Sangue di Cristo, il Papa ha richiamato i fedeli alla radice profonda del dono eucaristico, che non è mai solo un gesto rituale, ma un atto di unione e alleanza tra Dio e l’umanità. L’Eucaristia è infatti il pane vivo disceso dal cielo, che trasforma la nostra povertà e ci rende partecipi del mistero della salvezza.

Un gesto concreto di fede e testimonianza

Durante il suo intervento, Leone XIV ha anche ricordato la processione eucaristica prevista per la sera, segno del popolo di Dio in cammino, che porta per le vie della città la presenza reale di Cristo. Pregare e camminare insieme con il Santissimo Sacramento diventa testimonianza visibile di una fede incarnata, di una comunione che non si chiude nell’intimità individuale, ma si offre pubblicamente come segno di pace, speranza e fraternità.

L’appello alla diplomazia per fermare la guerra

Nel momento dedicato alle intenzioni e alla preghiera per il mondo, Papa Leone XIV ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente, facendo riferimento alle popolazioni colpite da conflitti, instabilità e miseria.

Il Pontefice ha ribadito che nessun conflitto può essere considerato “lontano” quando è in gioco la dignità della persona. Ha definito drammatica la situazione nei territori più esposti alla guerra, come Gaza e l’Iran, dove intere famiglie vivono nella precarietà, private dei diritti fondamentali.

Il cuore del suo appello si è espresso in tre parole: diplomazia, ragione e responsabilità. Papa Leone XIV ha esortato la comunità internazionale a scegliere la via del dialogo, evitando che la logica della vendetta e della violenza prevalga.

“La guerra non risolve i problemi, anzi li aggrava. Nessuna vittoria armata potrà mai compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato.”

Un invito universale alla coscienza

Papa Leone XIV ha parlato con chiarezza e fermezza, affermando che ogni Paese ha una responsabilità morale nel contribuire alla pace. Il suo appello è stato rivolto non solo ai governi, ma anche alle coscienze dei singoli, affinché ciascuno contribuisca a costruire una cultura della pace, che parta dal cuore e dalle relazioni quotidiane.

Al termine dell’Angelus, il Santo Padre ha salutato con affetto i pellegrini presenti e i partecipanti al Giubileo dei Governanti e degli Amministratori, invitandoli a esercitare il proprio ruolo con giustizia, equilibrio e spirito di servizio.

Una domenica di fede e responsabilità

Nel giorno del Corpus Domini, Papa Leone XIV ha intrecciato due dimensioni fondamentali della vita cristiana: la fede nell’Eucaristia, dono divino che ci nutre e ci unisce, e la responsabilità verso l’umanità ferita, che domanda giustizia, pace e verità. Il suo messaggio ha raggiunto il cuore dei fedeli e di quanti, anche fuori dalla Chiesa, cercano parole credibili in un tempo segnato da guerre, divisioni e incertezze.

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