Nell’omelia di Pentecoste, Papa Leone XIV lancia un messaggio di pace, unità e responsabilità: solo l’amore può rinnovare la Chiesa e il mondo.
Domenica 8 giugno 2025, nella solennità di Pentecoste, Papa Leone XIV ha presieduto in Piazza San Pietro la Santa Messa del Giubileo dei movimenti ecclesiali, delle associazioni e delle nuove comunità, rinnovando l’invito a lasciarsi trasformare dallo Spirito Santo, “fuoco che ci illumina, vento che ci scuote, fragore che ci risveglia”.
Richiamandosi alle parole di Sant’Agostino – «È spuntato a noi gradito il giorno nel quale il Signore Gesù Cristo, glorificato con la sua ascesa al cielo dopo la risurrezione, inviò lo Spirito Santo» – il Pontefice ha sottolineato come la Pentecoste sia oggi più che mai “evento vivo, capace di rinnovare la Chiesa e spalancare le porte del cuore”.
Lo Spirito che vince la paura e apre le frontiere
Nella sua omelia, Papa Leone XIV ha offerto una lettura intensa e attuale del racconto degli Atti degli Apostoli, dove lo Spirito Santo trasforma la paura degli Apostoli in coraggio missionario: “Lo Spirito Santo vince la loro paura, spezza le catene interiori, lenisce le ferite, li unge di forza e dona loro il coraggio di uscire incontro a tutti ad annunciare le opere di Dio”.
Riprendendo un’omelia di Benedetto XVI (15 maggio 2005), ha affermato che “lo Spirito Santo dona di comprendere. Supera la rottura iniziata a Babele – la confusione dei cuori – e apre le frontiere. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo”.
Il Papa ha quindi proposto una riflessione su tre livelli di frontiere che lo Spirito apre: dentro di noi, nelle relazioni interpersonali, e tra i popoli.
Le frontiere interiori : dall’egoismo alla generosità del cuore
“Lo Spirito apre le frontiere anzitutto dentro di noi. È il Dono che dischiude la nostra vita all’amore”, ha detto Leone XIV, denunciando il rischio di una vita “che si atrofizza, risucchiata dall’individualismo”. Ha osservato con amarezza come oggi, “pur moltiplicandosi le occasioni di socializzazione, rischiamo di essere più soli, sempre connessi ma incapaci di ‘fare rete’”.
Lo Spirito invece “ci conduce all’incontro con noi stessi oltre le maschere”, aiutandoci a vivere nella gioia della presenza di Dio e a trasformare la nostra vita in “uno spazio ospitale”.
Relazioni vere contro il dominio e la violenza
Il secondo passaggio riguarda la qualità delle relazioni. Il Papa ha denunciato “la volontà di dominare sull’altro”, spesso causa di violenza, fraintendimenti, pregiudizi e persino femminicidi. Ma “lo Spirito fa maturare in noi i frutti che ci aiutano a vivere relazioni vere: amore, gioia, pace, mitezza, dominio di sé”.
Ha quindi ammonito: “Siamo davvero la Chiesa del Risorto solo se tra di noi non ci sono frontiere e divisioni, se sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente”.
Lo Spirito unisce i popoli e spegne l’odio
Infine, lo Spirito “apre le frontiere anche tra i popoli”, pacificando il caos di Babele attraverso l’armonia. “Le differenze, se illuminate dallo Spirito, non generano conflitto ma diventano patrimonio comune”.
Il Santo Padre ha condannato la logica dell’esclusione e i nazionalismi politici che minacciano l’unità e la pace. Citando Papa Francesco nella Pentecoste 2023, ha detto: “Siamo tutti collegati eppure scollegati, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine”.
E ha concluso: “Il vento gagliardo dello Spirito venga su di noi e in noi, apra le frontiere del cuore, allarghi gli orizzonti dell’amore e sostenga i nostri sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace”.
Regina Caeli : il Papa saluta i movimenti e invoca la pace
Al termine della Messa, nel Regina Caeli, Papa Leone XIV ha rivolto un affettuoso saluto “a tutti voi che avete partecipato e anche a quanti erano collegati attraverso i mezzi di comunicazione”. Ha ringraziato i Cardinali, i Vescovi e tutti i rappresentanti dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, incoraggiandoli: “Con la forza dello Spirito Santo ripartite rinnovati da questo vostro Giubileo”.
Un pensiero speciale è andato agli studenti in conclusione dell’anno scolastico e a quelli che “nei prossimi giorni faranno gli esami al termine del ciclo di studi”.
Il Pontefice ha invocato il dono della pace: “Solo un cuore pacifico può diffondere pace, in famiglia, nella società, nelle relazioni internazionali”. Ha quindi pregato perché “lo Spirito di Cristo risorto apra vie di riconciliazione dovunque c’è guerra” e “illumini i governanti, dando loro il coraggio di compiere gesti di distensione e di dialogo”.
Spirito di pace, apri le frontiere
Con la solennità di Pentecoste 2025, Papa Leone XIV ha rilanciato un forte messaggio di unità, fraternità e rinnovamento ecclesiale, affidando alle comunità ecclesiali il compito di testimoniare con coraggio un Vangelo senza barriere. In un mondo segnato da divisioni e guerre, il Papa ha invitato tutti a lasciarsi guidare dallo Spirito, per “costruire un mondo in cui regni la pace”.
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