Una missione pionieristica senza equipaggio umano, ma con robot umanoidi, Starship porterà a bordo il Tesla Bot Optimus. L’obiettivo : preparare il terreno all’arrivo dell’uomo su Marte.
Sabato 31 maggio 2025 – Elon Musk ha ufficialmente annunciato che SpaceX lancerà una missione senza equipaggio umano verso Marte entro la fine del 2026. A bordo della navetta Starship, ci sarà Optimus, il robot umanoide sviluppato da Tesla, che avrà il compito di compiere le prime operazioni esplorative e preparatorie in vista dell’arrivo di esseri umani.
L’annuncio è stato pubblicato da Musk sulla piattaforma X (ex Twitter) con il messaggio:
“Starship will go to Mars late next year, carrying Optimus.”
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Si tratta della prima missione robotica interplanetaria che prevede la presenza di un robot umanoide commerciale, segnando un passaggio epocale nella convergenza tra spazio, robotica e intelligenza artificiale.
Starship to Mars pic.twitter.com/yugko2BVU0
— Elon Musk (@elonmusk) May 30, 2025
Un salto tecnologico : chi è Optimus, il Tesla Bot
Il Tesla Bot, ufficialmente chiamato Optimus, è stato presentato per la prima volta da Musk nel 2021 come una piattaforma pensata per automatizzare compiti ripetitivi, pericolosi o noiosi per l’uomo. Alto 1,73 metri, con un peso di circa 57 kg, è dotato di sensori, telecamere e algoritmi di intelligenza artificiale derivati dal sistema di guida autonoma Tesla.
Optimus è progettato per camminare su due gambe, sollevare oggetti, manipolare utensili e adattarsi all’ambiente circostante. In un recente video dimostrativo pubblicato dallo stesso Elon Musk, il robot è stato mostrato mentre pulisce un tavolo, cucina, getta la spazzatura e aspira il pavimento, utilizzando oggetti reali e imparando da video dimostrativi tramite modelli di deep learning. (Ne parleremo meglio in un prossimo articolo dedicato.)
Questa dimostrazione delle sue capacità ha rafforzato la convinzione che Optimus possa diventare una risorsa concreta per missioni esplorative su altri pianeti, a cominciare da Marte.
La missione del 2026 : obiettivi e limiti
Secondo quanto dichiarato da Musk, Starship volerà verso Marte entro il 2026, anche se ha ammesso che ci sono ancora numerose sfide tecniche da affrontare, in particolare il rifornimento in orbita, essenziale per raggiungere il pianeta rosso.
“Direi che abbiamo circa il 50% di probabilità di farcela nel 2026. Se non ci riusciremo, ripunteremo alla prossima finestra di lancio utile nel 2028”, ha affermato Musk durante un recente evento a Boca Chica, Texas.
La missione sarà unmanned, cioè senza equipaggio umano, ma robotica, con Optimus (e possibilmente altri apparati) a bordo. Il suo compito sarà quello di testare movimento, resistenza, capacità operative in ambienti marziani, raccolta dati, verifica della compatibilità con futuri habitat e strumentazioni.
Se il robot dimostrerà di poter operare in autonomia e adattarsi alle condizioni atmosferiche estreme, si aprirà la strada alla sua integrazione stabile in missioni con astronauti, come supporto operativo.
Preparare il suolo per l’arrivo dell’uomo
Secondo il piano a lungo termine di Elon Musk, questa missione robotica è solo l’inizio. SpaceX prevede una missione con equipaggio umano su Marte intorno al 2029, più probabilmente nel 2031, sfruttando l’esperienza e le informazioni raccolte dal viaggio di Optimus.
Questa fase è parte di una strategia più ampia che prevede:
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Costruzione di basi automatizzate o parzialmente automatizzate
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Pre-posizionamento di rifornimenti e infrastrutture leggere
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Sperimentazione di coltivazione autonoma e utilizzo delle risorse locali (regolite, anidride carbonica, ecc.)
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Verifica delle condizioni di sopravvivenza per sistemi intelligenti su lunga durata
Se questi test avranno esito positivo, si potrà passare alla fase successiva: una colonia umana permanente entro il 2050, come dichiarato dallo stesso Musk in più occasioni.
Un’evoluzione della corsa allo spazio
Con questa missione, Elon Musk non intende solo mandare un robot su Marte. Intende dimostrare la validità di un modello nuovo di esplorazione spaziale, basato sull’automazione intelligente, sull’interoperabilità tra settori (aerospazio, robotica, AI) e sull’abbattimento dei costi grazie al riutilizzo dei vettori Starship.
Secondo molti osservatori, questo approccio potrebbe superare i modelli tradizionali delle agenzie spaziali, aprendo la strada a missioni interplanetarie sempre più accessibili anche a soggetti privati.
Prossimi aggiornamenti
Nei prossimi mesi, ci si aspetta una serie di test sempre più complessi sia per Starship sia per Optimus, in vista dell’assemblaggio della missione. Elon Musk ha anche fatto intendere che altri prototipi Tesla Bot potrebbero essere coinvolti, con compiti differenziati.
Approfondiremo le capacità operative di Optimus e i dettagli tecnici della missione marziana in un prossimo articolo.