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Per Lui non c’era posto : il Papa sulla nascita di Gesù e la speranza del Giubileo 2025

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La catechesi di Papa Francesco sull’umiltà della nascita di Gesù e il significato della speranza cristiana nel cammino verso il Giubileo 2025.

Il 12 febbraio 2025, durante l’Udienza Generale nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco ha proseguito il ciclo di catechesi in preparazione al Giubileo 2025, con il tema “Gesù Cristo nostra speranza”. La riflessione del Santo Padre si è concentrata sulla nascita di Gesù e sulla visita dei pastori, offrendo un’analisi profonda sul significato dell’incarnazione di Dio nella storia dell’umanità.

Il viaggio di Maria e Giuseppe: un segno di umiltà e obbedienza

Papa Francesco ha sottolineato come il Figlio di Dio abbia scelto di entrare nella storia in modo umile, accettando le leggi del tempo:

“Il Messia tanto atteso, il Figlio del Dio altissimo, si lascia censire, cioè contare e registrare, come un qualunque cittadino. Si sottomette al decreto di un imperatore, Cesare Augusto, che pensa di essere il padrone di tutta la terra.”

Questo gesto non è casuale, ma esprime la volontà di Dio di illuminare e trasformare la storia dal di dentro, senza imporre la sua potenza con la forza. Il Papa ha citato Benedetto XVI, che nel suo libro L’infanzia di Gesù affermava:

“Luca colloca la nascita di Gesù in ‘un tempo esattamente databile’ e in ‘un ambiente geografico esattamente indicato’, così che ‘l’universale e il concreto si toccano a vicenda’” (2012, p. 77).

Betlemme, la “casa del pane”, e il significato del Natale

La scelta di Betlemme per la nascita del Salvatore non è casuale. Il nome stesso della città significa “casa del pane”, e il Papa ha ricordato che:

“Gesù, pane disceso dal cielo per saziare la fame del mondo (cfr Gv 6,51), nasce in una mangiatoia, in un luogo umile e semplice.”

Nonostante l’annuncio glorioso fatto dall’angelo a Maria, Gesù nasce senza fasto, in una condizione di povertà che rispecchia la sua missione di vicinanza agli ultimi. La narrazione evangelica mostra come Dio non scelga palazzi o troni, ma luoghi umili, mettendo al centro la semplicità e l’essenzialità della fede.

I pastori: primi testimoni della nascita di Cristo

Un altro aspetto fondamentale della catechesi di Papa Francesco riguarda i pastori, i primi a ricevere l’annuncio della nascita del Salvatore. Uomini semplici, ai margini della società, ma scelti da Dio per essere testimoni privilegiati:

“Sono alcuni pastori: uomini con poca cultura, maleodoranti a causa del contatto costante con gli animali, vivono ai margini della società. Eppure essi praticano il mestiere con cui Dio stesso si fa conoscere al suo popolo.”

Anche qui, il Pontefice richiama Benedetto XVI, il quale evidenziava che per il Salvatore del mondo “non c’era posto”:

“Per il Salvatore del mondo, per Colui in vista del quale tutte le cose sono state create (cfr Col 1,16), non c’è posto” (L’infanzia di Gesù, p. 80).

La reazione dei pastori è esemplare: accolgono il messaggio con meraviglia e lode, mostrando una disponibilità che manca a molti altri. Come ha detto il Papa:

“A differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pastori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene donata.”

L’invito alla preghiera per la pace

Papa Francesco ha concluso la sua riflessione con un appello accorato alla pace, invitando tutti i fedeli a pregare per i tanti Paesi devastati dalla guerra:

“Preghiamo per la pace. Facciamo di tutto per la pace. Non dimenticatevi che la guerra è una sconfitta. Sempre. Noi non siamo nati per uccidere, ma per far crescere i popoli.”

Ha menzionato in particolare l’Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, il Nord Kivu e il Sud Sudan, paesi in cui la sofferenza e la violenza continuano a devastare milioni di vite.

Un messaggio di speranza per i giovani, gli ammalati e gli anziani

Infine, il Pontefice ha rivolto un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli, ricordando loro l’importanza di essere testimoni della fede e del Vangelo. Ha richiamato l’esempio dei Santi Cirillo e Metodio, apostoli dei popoli slavi, incoraggiando i fedeli a vivere il messaggio cristiano con impegno e dedizione.

L’udienza generale del 12 febbraio 2025 ha offerto una profonda riflessione sulla nascita di Gesù e sulla speranza che essa porta all’umanità. Attraverso il racconto evangelico, Papa Francesco ha evidenziato la bellezza dell’umiltà e della semplicità, invitando i fedeli a riscoprire il significato autentico della fede e ad impegnarsi attivamente per la pace nel mondo. Un messaggio di speranza e di amore, che prepara i cristiani a vivere con profondità il Giubileo 2025.

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