L’appello del Papa per la pace: i più piccoli e le famiglie pagano il prezzo più alto dei conflitti, che lasciano solo sofferenza e devastazione.
Nell’udienza generale di ieri, Papa Francesco ha rivolto un accorato appello per la pace, denunciando le atrocità della guerra e il prezzo altissimo che essa impone soprattutto ai più vulnerabili: i bambini e le famiglie. Richiamando l’attenzione sulla sofferenza globale, il Santo Padre ha esortato a pregare per i Paesi dilaniati dai conflitti, come l’Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar e il Nord Kivu, oltre ad altre nazioni meno visibili ma ugualmente tormentate.
Con profonda commozione, Papa Francesco ha descritto la guerra come una sconfitta collettiva, un male che lascia dietro di sé solo dolore e devastazione: “La guerra è sempre – sempre, sempre, sempre – una sconfitta. Nella guerra nessuno vince; tutti perdono”.
Il pensiero del Papa si è poi rivolto alle recenti vittime innocenti, tra cui 150 persone uccise in un attacco indiscriminato. Con tristezza e indignazione, ha chiesto retoricamente: “Cosa c’entrano nella guerra i bambini? Le famiglie?”, evidenziando come i più piccoli e i nuclei familiari siano le prime vittime di questi drammi, soffrendo perdite e traumi profondi, spesso senza speranza di un futuro migliore.
Per Papa Francesco, la pace non è un’aspirazione lontana o irrealizzabile, ma un dono dello Spirito Santo e un diritto universale, che richiede impegno e preghiera da parte di tutti. Ha invitato i fedeli a unirsi in preghiera per invocare la fine delle guerre e a non rassegnarsi mai davanti alla violenza, ricordando che solo un mondo in pace può garantire un futuro dignitoso ai bambini e a tutte le famiglie.