Incontro del Santo Padre con i diaconi ordinandi di Roma: un messaggio di fedeltà e servizio alla Chiesa.
Nel suo discorso ai diaconi ordinandi presbiteri della Diocesi di Roma, tenutosi il 24 febbraio 2024, Papa Francesco ha delineato i pilastri fondamentali del ministero sacerdotale, sottolineando l’importanza di essere “fedeli cooperatori”, di servire “il popolo di Dio” e di agire “sotto la guida dello Spirito Santo”. Queste parole non solo definiscono il percorso verso l’ordinazione presbiterale, ma tracciano anche una rotta per vivere profondamente il sacerdozio nel quotidiano.
Il Papa ha esordito ringraziando i presenti per il loro cammino di fede e per il “sì” che stanno per dare, evidenziando l’importanza di prepararsi consapevolmente al rito dell’ordinazione. La prima questione che Francesco ha posto ai futuri sacerdoti riguarda la volontà di “esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale… come fedeli cooperatori dell’ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo”.
Fedeli Cooperatori:
Papa Francesco ha messo in guardia contro la tentazione di vedere il sacerdozio come un’occasione per imporre la propria volontà o per diventare leader autonomi. Al contrario, ha invitato a vivere il sacerdozio come un’esperienza di comunione, sottolineando l’importanza della fraternità, della fedeltà e della docilità. “Coristi, insomma, non solisti,” ha detto, evidenziando la necessità di una formazione continua e condivisa.
Al Servizio del Popolo di Dio:
Il pontefice ha valorizzato il ruolo del diaconato come fondamento del sacerdozio, ricordando che “non si diventa pastori se prima non si è diaconi”. Servire, secondo il Papa, significa rinunciare alla propria agenda per accogliere le sorprese di Dio, manifestate attraverso le persone e gli imprevisti. “La vita pastorale non è un manuale, ma un’offerta quotidiana,” ha affermato, incoraggiando un servizio che parli più attraverso le azioni che le parole.
Sotto la Guida dello Spirito Santo:
L’ultimo punto enfatizzato dal Papa riguarda l’importanza di lasciare il primato allo Spirito Santo nella vita sacerdotale. Questo orientamento spirituale trasforma il ministero in una “unzione quotidiana”, permettendo ai sacerdoti di rimanere radicati nell’amore e nella preghiera.
Concludendo il suo messaggio, Papa Francesco ha espresso gratitudine per il generoso “sì” dei futuri sacerdoti, invitandoli a pregare quotidianamente e a mantenere viva la loro dedizione al servizio della Chiesa e del popolo di Dio. Il suo discorso non solo fornisce una bussola spirituale per i nuovi presbiteri ma riafferma anche i valori centrali del sacerdozio per l’intera comunità cattolica, ricordando che al centro della chiamata sacerdotale vi è l’amore incondizionato per Dio e per il prossimo.