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Lavoro

Il ministro Schillaci: maggiore sicurezza per medici e infermieri, vittime di aggressioni

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Il ministro della Salute: aggressioni fisiche e verbali a medici e infermieri inammissibili.

Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha commentato e annunciato provvedimenti per le recenti aggressioni a operatori sanitari, affermando: “Episodi di aggressione fisica e verbale a medici e infermieri, come quelli che si ripetono con sconcertante frequenza, non sono più ammissibili”. Schillaci ha ricordato la propria solidarietà e sostegno al personale sanitario, confermando che “il Ministero della salute metterà in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare la loro incolumità”.

Il titolare del dicastero della Salute ha poi spiegato di avere subito chiesto “di efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione in capo all’Osservatorio Nazionale, previsto dalla legge 113/2020 per la Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie”. E di voler riattivare il Comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive, che era fermo dallo scorso luglio scorso, e che è previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, il cui coordinamento è affidato proprio al suo ministero.

Il Piano Nazionale della Prevenzione, spiega Schillaci prevede anche “una specifica azione centrale in tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, con l’obiettivo di promuovere e ampliare le tutele in maniera integrata. Un approccio che rappresenta un punto chiave all’interno dei progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al PNRR”.

Il settore sanitario, spiega il dicastero della Salute, è purtroppo tra i settori più soggetti al fenomeno delle aggressioni e tra infermieri e medici le donne sono le più colpite. “La salvaguardia di chi lavora in sanità – ha concluso Schillaci – è essenziale per garantire sicurezza delle cure e qualità ai pazienti. Con questo obiettivo siamo impegnati affinché tutti gli strumenti a disposizione siano utilizzati in modo efficace per permettere a tutti gli operatori e professionisti sanitari di svolgere il proprio lavoro nelle condizioni di massima tutela”.

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