Così il Pontefice nel proprio messaggio per il secondo WORLD FOOD FORUM.
Rivolgendosi a Qu Dongyu, direttore generale della FAO, Papa Francesco ha voluto salutare i partecipanti al World Food Forum, e coloro che lavorano “ogni giorno per sradicare la fame e la povertà nel mondo”.
Il Papa ha spiegato che “il cibo è essenziale per la vita umana”, e ne condivide la sacralità. Non può quindi essere considerato e “trattato come un qualsiasi altro bene”. Perché il cibo è un frutto della terra, e un segno concreto “della bontà del Creatore”. Il Pontefice ha ricordato i propri ” nonni e il rispetto che avevano per il pane; lo baciavano mentre veniva portato in tavola e non lasciavano che nulla andasse sprecato”.
Allo stesso modo, “Cristo stesso, nell’Eucaristia, si è fatto pane, pane vivo per la vita del mondo (cfr Gv 6,51)”. Dobbiamo quindi “rispettare il cibo e attribuirgli la posizione preminente che ha nella vita umana”. Capendo non solo il modo in cui i cibi sono prodotti, coltivati, resi disponibili, ma che sono “un dono di Dio”. Dono “di cui siamo semplici amministratori”.
No quindi ad un consumo egoistico: dobbiamo considerare innanzitutto “l’essere umano in quanto tale”, “nella sua interezza” e quelli che sono i “suoi reali bisogni, in particolare di coloro che non hanno il sostentamento di base per la loro sopravvivenza”
E in un periodo difficile come quello attuale, segnato da “crisi interconnesse, il messaggio di Cristo, anche per i non credenti, ci sfida a non dare semplicemente il cibo ma a donarci al servizio degli altri, riconoscendo e garantendo la centralità della persona umana”. Una “priorità” che possiamo rispettare solo credendo in una vera “fraternità” e “solidarietà che devono ispirare le relazioni tra le persone e tra i popoli”.
Concludendo il proprio messaggio Papa Francesco ha pregato Dio per “i frutti di questo incontro, perché si accrescano le iniziative e le decisioni che contribuiscono al bene e al futuro di tutta l’umanità”.
