Il Premio Nobel per la Pace 2025 a María Corina Machado : dedica a Trump, escluso dal Comitato per i criteri temporali
Il 10 ottobre 2025, il Comitato norvegese ha annunciato che il Premio Nobel per la Pace 2025 è stato assegnato a María Corina Machado, protagonista dell’opposizione venezuelana, “per il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici e per la sua lotta per una transizione giusta e pacifica da una dittatura alla democrazia”.
Subito dopo l’annuncio, sono emerse dinamiche mediatiche e politiche legate al desiderio di Donald Trump di ottenere lo stesso riconoscimento. Si è parlato di contatti fra Machado e Trump, di dediche da parte della vincitrice, e delle motivazioni del Comitato nel non poter premiare l’ex Presidente americano in questa tornata.
Il presunto no del Comitato Nobel: motivazioni e limiti temporali
Uno degli elementi più citati nel dibattito è che il Comitato Nobel avrebbe scelto di non prendere in considerazione le azioni di Donald Trump al di là di gennaio 2025 o comunque entro un limite temporale prestabilito. In sostanza, qualunque sforzo successivo a quella scadenza non sarebbe stato valutabile per l’assegnazione del premio 2025. Questa linea interpretativa è stata suggerita da analisi giornalistiche sul fatto che il Comitato abbia “fissato un termine” per le azioni candidate al riconoscimento. The Washington Post
In una nota rilasciata dal Comitato, si ribadisce che le decisioni sono basate sui criteri stabiliti da Alfred Nobel e che il premio non può essere una risposta “in tempo reale” a eventi recenti. Inoltre, è una prassi che le attività considerate debbano avere un arco temporale consolidato e verificabile. Questa scelta ha dato luogo a critiche da parte della Casa Bianca, che ha accusato il Comitato di privilegiare “politica sopra la pace”.
Machado dedica il premio a Trump e contatta l’ex Presidente
Nonostante la vittoria, Machado ha voluto includere Trump nella narrazione della sua affermazione. In diversi articoli è riportato che la leader venezuelana ha dedicato il premio al popolo venezuelano e a Donald Trump, citandolo come “sostenitore determinante” della causa democratica venezuelana.
Trump stesso ha confermato di aver ricevuto una chiamata da Machado, in cui gli sarebbe stato detto che lei accettava il Nobel anche “in suo onore”. Secondo quanto riportato, dopo la telefonata Trump avrebbe detto che Machado l’aveva ringraziato e riconosciuto come meritevole. The Economic Times
In una dichiarazione, Trump ha riferito:
“La persona che ha ricevuto il Nobel mi ha chiamato e detto: ‘Lo accetto in tuo nome perché realmente lo meritavi’.” AP News
Questa dinamica ha aggiunto un elemento simbolico forte: anche se non premiato quest’anno, Trump è stato richiamato dalla vincitrice, che ha voluto condividere idealmente con lui parte del riconoscimento.
Le reazioni politiche e mediatiche
La notizia del Nobel assegnato a Machado ha suscitato forti reazioni, soprattutto negli Stati Uniti. La Casa Bianca ha attaccato il Comitato Nobel, accusandolo di aver scelto una vittima della “Trump Derangement Syndrome” e di anteporre motivazioni politiche al merito effettivo.
I media internazionali hanno evidenziato come questa scelta possa comunque rappresentare un segnale politico importante nei confronti del Venezuela e della resistenza civile di Machado, piuttosto che una celebrazione del “potere diplomatico” statunitense.
Alcuni commentatori osservano che, storicamente, le candidature presidenziali al Nobel spesso generano controversie, perché il comitato tende a preferire figure la cui azione sia verificabile su un arco stabile di tempo.
Conclusione e riflessioni
La vicenda del Nobel 2025 mette in luce tensioni e ambiguità profonde nel concetto di “pace premiabile”, alla luce anche di critiche per Premi Nobel assegnati, anche in altre categorie, negli anni più recenti. Il Comitato norvegese ha premiato indubbiamente una figura che lotta da decenni per i diritti democratici sotto regime autoritario. Machado ha voluto trasformare questo riconoscimento anche in un gesto simbolico verso Trump, in parte condividendo con lui la ribalta.
Il “no” al presidente Trump in questa edizione, motivato da limiti temporali e criteri rigidi, non esclude che in futuro possa essere considerato. In ogni caso, il 2025 rimarrà per molti un momento simbolico.
María Corina Machado, simbolo dell’opposizione democratica
María Corina Machado è da anni una delle figure più influenti e controverse dell’opposizione venezuelana. Fondatrice del movimento Vente Venezuela, ha incarnato una linea politica ferma contro il regime chavista, pagando personalmente con esclusioni, persecuzioni giudiziarie e divieti politici. La sua attività instancabile per la difesa dei diritti civili e per una transizione democratica ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, che oggi la riconosce come un simbolo di resilienza e coraggio in un contesto autoritario.
Venezuela tra crisi e speranza di cambiamento
Il Venezuela continua a vivere una delle crisi politiche, sociali ed economiche più gravi dell’America Latina. Carenze di beni primari, inflazione fuori controllo e massiccia emigrazione hanno segnato la vita di milioni di cittadini. In questo scenario, il Nobel a Machado assume anche un valore politico e morale: riconosce non solo la sua lotta personale, ma anche la resistenza del popolo venezuelano, che chiede libertà, giustizia e un futuro di democrazia.
Immagine: cortesia White House.