Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Medicina e Salute

Illusione della conoscenza e negazione della realtà, tra malattie psichiatriche e effetto Dunning-Kruger

illusione della conoscenza effetto dunning kruger

Da ignoranza e disinformazione all’Illusione della conoscenza, al delirio : come disturbi psichiatrici, tratti caratteriali, bias cognitivi e effetto Dunning-Kruger alterano il nostro rapporto con la realtà.

Il rapporto con la realtà è un tema centrale nella psicologia, nella psichiatria e persino nella filosofia. Nella vita quotidiana diamo spesso per scontato che ciò che percepiamo e crediamo sia reale, ma in molti casi questo equilibrio può incrinarsi. Le cause sono differenti: a volte cliniche, come nei disturbi psichiatrici che comportano una vera e propria perdita del contatto con la realtà; altre volte psicologiche o caratteriali, legate a rigidità di pensiero, narcisismo o sospettosità; altre ancora sociali e culturali, quando disinformazione e ignoranza alimentano visioni distorte del mondo.

Un caso particolare è quello dell’illusione della conoscenza, che si lega al noto effetto Dunning-Kruger: un bias cognitivo che porta chi è meno competente a sentirsi certo del contrario, fino a guardare con superiorità chi invece dispone di conoscenze reali e approfondite.

La perdita di contatto con la realtà nei disturbi psichiatrici

In psichiatria, l’alterazione del senso della realtà rappresenta uno dei sintomi più rilevanti. Con il termine psicosi si indicano condizioni in cui una persona non riesce più a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.

Sintomi tipici
  • Deliri: convinzioni false, spesso bizzarre o persecutorie, incrollabili anche di fronte a prove contrarie.

  • Allucinazioni: percezioni senza stimolo esterno, ad esempio sentire voci o vedere immagini inesistenti.

  • Disorganizzazione del pensiero: discorsi confusi, incoerenti o illogici.

  • Compromissione del funzionamento: difficoltà a lavorare, mantenere relazioni, svolgere attività quotidiane.

Disturbi più comuni
  • Schizofrenia: la patologia più nota legata alla psicosi, caratterizzata da deliri, allucinazioni e appiattimento emotivo.

  • Disturbo delirante: idee fisse e persistenti (ad esempio convinzioni di tradimento, persecuzione, grandezza).

  • Disturbi dell’umore con psicosi: episodi maniacali o depressivi gravi in cui compaiono deliri o allucinazioni.

Questi quadri clinici non vanno confusi con atteggiamenti dogmatici o opinioni rigide: qui si tratta di una vera compromissione patologica del senso della realtà.

Vedi sui temi affrontati in questo articolo :

I tratti caratteriali che distorcono la realtà

Non sempre però la negazione della realtà deriva da una malattia. Alcune persone, pur non essendo affette da disturbi clinici, mostrano tratti caratteriali che alterano il loro modo di percepire se stessi e gli altri.

Alcuni esempi:
  • Rigidità cognitiva: incapacità di mettere in discussione le proprie convinzioni.

  • Narcisismo: sopravvalutazione delle proprie capacità, accompagnata da svalutazione degli altri.

  • Tratti paranoidi: sospettosità e diffidenza costanti, con l’idea che gli altri siano manipolatori o incompetenti.

  • Pensiero onnipotente: convinzione di poter comprendere tutto senza necessità di approfondire o verificare.

Questi tratti, se molto marcati, possono sfociare in veri e propri disturbi di personalità, ma anche quando rimangono a livello caratteriale creano relazioni conflittuali e difficoltà di dialogo.

Dimensione sociale e culturale: ignoranza e disinformazione

Accanto ai livelli clinici e caratteriali, esiste anche un piano sociale e culturale. In un’epoca segnata dalla circolazione rapida delle informazioni, la disinformazione gioca un ruolo decisivo nel plasmare percezioni distorte.

Molti movimenti e comunità, soprattutto online, si basano sull’idea che chi non condivide le loro visioni sia ingenuo o manipolato. Questo atteggiamento alimenta la negazione della realtà non in senso clinico, ma come costruzione socialeche rifiuta il confronto e trasforma l’ignoranza in presunta conoscenza.

Un esempio sono i fenomeni complottistici, che si nutrono di bias cognitivi e di sfiducia nelle fonti autorevoli, proponendo al loro posto spiegazioni semplicistiche e spesso fantasiose.

Tabella comparativa: tre livelli di distorsione della realtà

Ambito Caratteristiche Esempi
Disturbi psichiatrici Perdita di contatto con la realtà, deliri, allucinazioni Psicosi, schizofrenia, disturbo delirante
Tratti caratteriali Rigidità, narcisismo, sospettosità, presunzione di superiorità Disturbo paranoide di personalità, tratti narcisistici
Atteggiamenti sociali/culturali Dogmatismo, chiusura al confronto, adesione a disinformazione Pensiero complottista, ideologie settarie, fake news online

L’illusione della conoscenza

L’illusione della conoscenza è un concetto che descrive la tendenza a credere di sapere più di quanto realmente si sappia. È un meccanismo che tutti possiamo sperimentare, ad esempio quando pensiamo di padroneggiare un argomento dopo aver letto solo poche informazioni superficiali.

Questo fenomeno diventa più evidente quando si combina con l’arroganza: la convinzione che la propria opinione basti a sostituire dati, studi scientifici o competenze specialistiche.

L’effetto Dunning-Kruger

L’esempio più noto di illusione della conoscenza è l’effetto Dunning-Kruger, studiato dai ricercatori David Dunning e Justin Kruger. Questo bias cognitivo porta le persone meno competenti in un ambito a sopravvalutare se stesse e a non riconoscere la propria ignoranza.

Le conseguenze sono molteplici:

  • Convinzione di essere più informati degli altri.

  • Svalutazione delle competenze altrui.

  • Difficoltà o impossibilità a correggere i propri errori, perché mancano gli strumenti per riconoscerli.

Su Fede e Ragione abbiamo già affrontato questi temi in due articoli precedenti:

Questi articoli mostrano come il fenomeno non sia limitato al singolo individuo, ma si diffonda facilmente a livello sociale, specialmente nei contesti in cui la disinformazione si mescola a ignoranza e sicurezza infondata.

Perché la negazione della realtà è un problema per tutti e per la società

Il rifiuto della realtà, che nasca da un disturbo psichiatrico o da bias cognitivi e ignoranza, ha conseguenze significative non solo per chi lo vive ma per l’intera società.

  • Sul piano clinico, comporta sofferenza personale, isolamento e difficoltà sociali.

  • Sul piano relazionale, genera conflitti, incomprensioni e fratture nei rapporti.

  • Sul piano sociale, alimenta divisioni, polarizzazioni e diffusione di disinformazione.

  • Sul piano economico, i costi sono un problema : dalla spesa sanitaria per la gestione delle patologie psichiatriche, alla perdita di produttività legata a condizioni non trattate, fino all’impatto della disinformazione sull’economia. Fake news e negazione della realtà, ad esempio, possono influenzare mercati finanziari, consumi, investimenti in ricerca e innovazione, produzioni, e su decisioni politiche che incidono su economia, ambiente e risorse collettive.
  • Sul piano del lavoro spesso il mobbing diventa lo strumento di soggetti incompetenti o incapaci che, non potendo emergere per merito, ricorrono alla persecuzione psicologica come unico modo per sentirsi all’altezza. Alla base vi è spesso l’illusione di impunità, cioè la convinzione che tali comportamenti non abbiano conseguenze giuridiche, civili o penali. È un tema cruciale, che approfondiremo meglio in prossimi articoli.

Per questo motivo è fondamentale promuovere educazione, informazione corretta e pensiero critico come strumenti di prevenzione.

Quali costi economici della negazione della realtà

La distorsione della realtà, quando si radica in disturbi psichiatrici, bias cognitivi o disinformazione, non è solo una questione individuale: ha un impatto tangibile sull’economia.

  • Secondo studi globali, i disturbi mentali hanno comportato perdite economiche stimate in 2,5 trilioni di dollarigià nel 2010 (tra costi diretti e indiretti), e tali perdite sono previste in crescita nei decenni successivi. PMC

  • Le condizioni più diffuse come depressione e ansia costano ogni anno all’economia mondiale circa 1 trilione di dollari in perdita di produttività, assenteismo e minore efficienza lavorativa. Organizzazione Mondiale della Sanità

  • Investire in trattamenti efficaci produce ritorni elevati: secondo l’OMS, ogni dollaro speso per trattare depressione e ansia può generare un ritorno di circa 4 volte in termini di salute e capacità lavorativa. Organizzazione Mondiale della Sanità

  • Uno studio della McKinsey stima che migliorare la salute mentale potrebbe liberare fino a 4,4 trilioni di dollari di PIL entro il 2050, grazie a maggiore partecipazione lavorativa, riduzione di assenze e aumento della produttività. McKinsey and Company

In sintesi: ignorare la negazione della realtà non è solo un rischio psicologico, ma un peso economico concreto. Le aziende, i sistemi sanitari e i governi sono coinvolti nei costi diretti (cure, terapie, supporti) e indiretti (giorni di lavoro persi, assenteismo, turn over, inefficienza).

Conclusione

L’illusione della conoscenza e la negazione della realtà rappresentano due facce dello stesso problema: l’incapacità di confrontarsi con la realtà, con le evidenze, con le proprie incapacità e con i limiti delle proprie competenze.

Nei casi più gravi, parliamo di malattie psichiatriche che richiedono diagnosi e trattamento sanitario. Ma anche i tratti caratteriali rigidi, la disinformazione e i bias cognitivi possono generare convinzioni pericolose, difficili da scalfire.

L’effetto Dunning-Kruger ne è l’esempio più emblematico: una miscela di ignoranza e sicurezza di sé che trasforma la fragilità in arroganza. Riconoscerlo non significa solo analizzare un fenomeno psicologico, ma capire quanto sia importante coltivare il dubbio, l’umiltà e l’apertura al dialogo come strumenti per rimanere radicati nella realtà.

Illusione della conoscenza e negazione della realtà: dai disturbi psichiatrici all’effetto Dunning-Kruger, un’analisi di come malattie, tratti caratteriali, ignoranza e disinformazione alterano il nostro rapporto con il mondo reale.

Immagine: elaborazione artistica con IA Grok.

Comments

comments