Papa Leone XIV : L’intelligenza artificiale è uno strumento. La sua forza etica dipende da chi la utilizza.
Roma/Vaticano, sabato 21 giugno 2025 – La seconda Conferenza annuale su intelligenza artificiale, etica e governance d’impresa, svoltasi il 19 e 20 giugno tra Palazzo Piacentini (sede del MIMIT, in via Veneto) e la Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, ha rappresentato un momento di riflessione profonda sulle sfide poste dallo sviluppo tecnologico. In questa cornice, Papa Leone XIV ha fatto pervenire ai partecipanti un articolato messaggio che intreccia etica, visione antropologica e responsabilità sociale, offrendo un contributo significativo al dibattito globale sull’intelligenza artificiale.
Una riflessione etica condivisa
Nel messaggio, datato 17 giugno, il Papa esprime anzitutto apprezzamento per l’iniziativa e vicinanza spirituale ai partecipanti, sottolineando l’importanza di un confronto aperto e costante sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea:
“La vostra presenza testimonia il bisogno urgente di riflessione profonda e dibattito costante sulla dimensione inerentemente etica dell’intelligenza artificiale, come anche sulla sua gestione responsabile”.
La presenza di una sessione della Conferenza in Vaticano, ha osservato Leone XIV, è “un chiaro segnale del desiderio della Chiesa di prendere parte a questi dibattiti che riguardano direttamente il presente e il futuro della nostra famiglia umana”.
Uno strumento nelle mani dell’uomo
Citando il discorso di Papa Francesco al G7 sull’intelligenza artificiale del 14 giugno 2024, Papa Leone XIV ribadisce che l’IA è “innanzitutto uno strumento”, cioè non un fine in sé, ma una tecnologia che rimanda alla responsabilità dell’uomo:
“Per definizione, gli strumenti rimandano all’intelligenza umana che li ha prodotti e traggono molta della loro forza etica dalle intenzioni delle persone che li impugnano”.
Da qui deriva la necessità di un discernimento costante: se da un lato l’IA può promuovere giustizia, accessibilità e progresso, dall’altro può essere usata per fini egoistici, per manipolare, disinformare o fomentare conflitti.
Il criterio dello sviluppo umano integrale
Uno dei punti centrali del messaggio è l’invito a giudicare lo sviluppo dell’IA alla luce di un criterio superiore, ovvero lo sviluppo integrale della persona e della società. Questo approccio, profondamente ispirato alla dottrina sociale della Chiesa, richiama l’enciclica Caritas in veritate e il recente documento Antiqua et nova, in cui si afferma che:
“Occorre tener conto del benessere della persona umana non solo dal punto di vista materiale, ma anche intellettuale e spirituale”.
La tecnologia, in altre parole, deve servire la persona, e non ridurla a semplice produttore o consumatore di dati.
Fede e ragione : un dialogo fecondo nel discernimento sull’IA
Il messaggio di Leone XIV si inserisce perfettamente nel solco della tradizione cattolica che valorizza il rapporto tra fede e ragione. L’intelligenza artificiale, come frutto del progresso scientifico e tecnologico, interpella la razionalità umana ma anche la sua capacità di orientarsi verso il bene. Il Papa, senza mai evocare direttamente i termini teologici, mostra come la ragione tecnica debba essere integrata da una sapienza umana e spirituale, capace di leggere i segni del tempo.
In tal senso, l’IA rappresenta una nuova sfida al discernimento etico, che non può prescindere da una visione antropologica ispirata alla dignità trascendente dell’essere umano. Come scrive Leone XIV,
“La vera saggezza ha più a che vedere con il riconoscere il vero senso della vita che con la disponibilità di dati”.
Questa affermazione racchiude l’essenza dell’approccio cattolico: la verità non è riducibile a informazione, ma coinvolge l’interiorità, la coscienza, la libertà e il cuore dell’uomo.
L’attenzione ai giovani : educare all’uso critico e umano dell’IA
Particolarmente significativo è il passaggio in cui il Papa esprime preoccupazione per l’impatto dell’intelligenza artificiale su bambini e giovani, evidenziando le possibili ricadute sullo sviluppo neurologico, cognitivo ed etico:
“I nostri giovani vanno aiutati e non ostacolati nel loro cammino verso la maturità e la responsabilità autentica”.
In un’epoca in cui le nuove generazioni sono esposte a flussi incessanti di dati e stimoli, Leone XIV auspica un apprendistato intergenerazionale che trasmetta loro non solo conoscenze tecniche, ma anche criteri morali e spirituali. L’educazione deve mirare a formare persone libere e consapevoli, capaci di riconoscere il bene, la bellezza e la verità, e di orientarsi nella complessità della realtà digitale.
Una visione per il futuro : giustizia, solidarietà, umanità
In conclusione, Papa Leone XIV riconosce la complessità del compito che attende ricercatori, imprenditori, educatori e decisori politici. Ma proprio per questo, rinnova la fiducia nella forza etica della persona umana e nella possibilità di orientare l’innovazione verso il bene comune:
“Il compito che avete davanti non è semplice, ma è di vitale importanza”.
Con queste parole, il Pontefice affida ai partecipanti e a tutta la società un appello a non abbandonare la tensione verso un umanesimo integrale, fondato sulla convergenza di fede e ragione, sulla dignità di ogni essere umano e sullo sviluppo di una solidarietà globale che non lasci indietro nessuno.