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Religione

Papa Francesco alle congregazioni religiose: no ad ambizioni e invidie, vivere una vera fede

Il Papa esorta le congregazioni religiose a vivere in bellezza e semplicità, abbandonando calcoli, ambizioni e invidie per un cammino di vera fede e servizio.

Nel suo discorso ai partecipanti ai Capitoli Generali di diversi ordini religiosi, il Santo Padre Francesco ha espresso gratitudine per l’incontro e ha sollecitato una riflessione sulla bellezza e la semplicità, due aspetti cruciali della vita religiosa, ponendo un forte “no” alle ambizioni e alle invidie.

Papa Francesco ha iniziato l’incontro chiedendo informazioni sulle novizie e i novizi presenti nelle varie congregazioni, evidenziando l’importanza della preghiera per il futuro delle comunità religiose. “Pregate, pregate. Ma come fate? Da dove vengono?” ha domandato il Papa, ricevendo risposte che indicavano una provenienza globale: “Da Asia, Africa e America Latina”. Questo, secondo il Papa, dimostra che “il futuro è lì”.

Bellezza

Il primo tema affrontato dal Papa è stato quello della bellezza, sottolineando che le storie delle congregazioni religiose sono storie di bellezza che riflettono la grazia del volto di Dio. Ha citato esempi evangelici per descrivere questa bellezza:

  • Preghiera e intimità con Dio: “Quella che nei Vangeli vediamo in Gesù, nelle sue mani raccolte in preghiera nei momenti di intimità col Padre” (cfr Mt 14,23).
  • Compassione e zelo: “Nel suo cuore pieno di compassione” (cfr Mc 6,34-44) e “nei suoi occhi accesi di zelo quando denuncia ingiustizie e soprusi” (cfr Mt 23,13-33).
  • Missione e impegno: “Nei suoi piedi callosi, segnati dalle lunghe marce con cui ha raggiunto anche le periferie più disagiate ed emarginate della sua terra” (cfr Mt 9,35).

Papa Francesco ha esortato i partecipanti a “raccogliere il loro testimone” e a continuare a cercare e seminare la bellezza di Cristo nella storia contemporanea.

Semplicità

Il secondo punto del discorso è stato dedicato alla semplicità. Il Papa ha ricordato come i fondatori e le fondatrici degli ordini religiosi abbiano scelto l’essenziale e rinunciato al superfluo. Ha sottolineato l’importanza della semplicità nell’amore di Dio, descrivendola come una bellezza non sofisticata ma “alla mano”. Ha esortato i partecipanti a chiedere al Signore di essere semplici sia personalmente che nelle dinamiche sinodali del cammino comune. Questo comporta spogliarsi di tutto ciò che ostacola l’ascolto e la concordia, come calcoli, ambizioni e invidie. “Spogliandovi di calcoli, di ambizioni”, ha spiegato, “ma l’ambizione, per favore, è una peste nella vita consacrata; state attenti a questo: è una peste – invidie – è brutta l’invidia in una vita comunitaria; l’invidia a me piace vederla come la ‘malattia gialla’, una cosa brutta.”

Missione e preghiera

Papa Francesco ha concluso il suo discorso ribadendo l’importanza della missione e della preghiera. Ha esortato i religiosi a continuare a svuotarsi di tutto ciò che non è amore di Cristo, per essere riempiti della sua bellezza e irradiarla nel mondo. Ha sottolineato l’importanza dell’obbedienza e della preghiera autentica: “E non lasciare la preghiera, una preghiera dal cuore; non lasciare i momenti davanti al tabernacolo parlando con il Signore, parlando al Signore e lasciando che il Signore parli a noi.”

Il Papa ha ringraziato i religiosi per il loro impegno e ha ribadito la necessità di pregare per le vocazioni e per una buona formazione dei successori. Ha concluso chiedendo preghiere per sé stesso: “Vi benedico, prego per voi e vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie.”

Questo discorso non solo ha messo in luce la vitalità e la diversità delle congregazioni religiose, ma ha anche offerto una guida spirituale per continuare il loro cammino con rinnovata fede, semplicità e un forte rifiuto delle ambizioni e delle invidie.

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