All’Arena di Verona, il Pontefice esorta a lavorare per la pace e a riconoscere il ruolo delle donne per un futuro senza conflitti.
Papa Francesco ha concluso l’incontro di ieri all’Arena di Verona con un potente appello alla pace, sottolineando l’importanza del ruolo delle donne come costruttrici di ponti e promotrici della pace. Ha affermato: “Abbiamo ascoltato le donne. E il mondo ha bisogno di guardare alle donne per trovare la pace. Sono le mamme.”
Riconoscendo il coraggio delle donne che lavorano per la pace tra israeliani e palestinesi, il Santo Padre ha ribadito la convinzione espressa nel suo discorso al II Incontro mondiale dei movimenti popolari nel 2015: “Il futuro dell’umanità non è solo nelle mani dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite. È soprattutto nelle mani dei popoli – i popoli! –; nella loro capacità di organizzarsi e anche nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento”. Ha esortato i popoli a prendere coscienza di sé stessi e a operare con determinazione per la pace.
Rivolgendosi ai tessitori di dialogo in Terra Santa, Papa Francesco ha chiesto loro di sollecitare i leader mondiali a ascoltare la loro voce e a coinvolgerli nei processi negoziali: “Gli accordi nascano dalla realtà e non dalle ideologie. Ricordiamo che le ideologie non hanno piedi per camminare, non hanno mani per curare le ferite, non hanno occhi per vedere le sofferenze dell’altro.”
Papa Francesco ha poi ribadito che la pace non può derivare dalla diffidenza, dai muri o dalle armi, citando San Paolo: “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato” (Gal 6,7). Ha esortato i presenti a seminare speranza invece di distruzione e paura: “Seminiamo, fratelli e sorelle, speranza! Siamo seminatori di speranza!” Ha lodato i partecipanti all’incontro per il loro impegno nella semina della speranza e ha incoraggiato a continuare senza scoraggiarsi, evitando di diventare spettatori passivi delle guerre.
Papa Francesco ha citato il vescovo Tonino Bello: “In piedi tutti, costruttori di pace!” Ha concluso con un caloroso ringraziamento: “Tutti insieme. Grazie.”
