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La virtù della fede: riflessioni del Papa in udienza generale

Papa Francesco 15 marzo 2017

Papa Francesco sulla fede come dono divino e fondamento della vita cristiana durante l’udienza dell’1 maggio 2024.

Nell’udienza generale tenutasi ieri nell’Aula Paolo VI, il Pontefice ha dedicato la sua catechesi alla virtù della fede, che insieme a speranza e carità, forma il trio delle virtù teologali. Queste virtù, spiega il Pontefice, “sono i grandi doni che Dio fa alla nostra capacità morale” e sono fondamentali per vivere una vita cristiana autentica.

Il concetto di fede

Il Papa ha iniziato la sua catechesi chiedendo: “Che cos’è la fede?” Citando il Catechismo della Chiesa Cattolica, ha spiegato che la fede è l’atto con cui l’essere umano si abbandona liberamente a Dio. Ha poi evocato la figura di Abramo, il “grande padre” della fede, che “parte come se vedesse l’invisibile” e si affida completamente a Dio, anche quando ciò sembra insensato agli occhi del mondo.

Figure esemplari di fede

Francesco ha proseguito citando altri esempi biblici di fede profonda, come Mosè, che ha guidato il popolo di Israele fidandosi della parola di Dio nonostante i numerosi dubbi e difficoltà, e la Vergine Maria, che ha accettato l’annuncio dell’Angelo con un semplice e profondo “avvenga per me secondo la tua parola”.

La fede nella vita quotidiana

Il Papa ha sottolineato come la fede debba essere una presenza viva e quotidiana nella vita dei credenti, non solo nei momenti di tranquillità, ma soprattutto nelle tempeste. Ha ricordato l’episodio evangelico in cui Gesù, presente nella barca con i suoi discepoli durante una tempesta, rimprovera loro la mancanza di fede. “La grande nemica della fede non è l’intelligenza, non è la ragione… ma la paura,” ha affermato.

Invito alla crescita nella fede

Concludendo la sua catechesi, Papa Francesco ha invitato tutti i fedeli a pregare quotidianamente per un aumento della fede, usando le parole dei discepoli: “Signore, aumenta la nostra fede!”. Questa preghiera, ha sottolineato, è essenziale per mantenere viva la relazione personale con Dio e per superare le sfide della vita con coraggio e speranza.

Nel concludere l’udienza, il Papa ha ricordato la figura di san Giuseppe Lavoratore nel giorno della sua festa e l’inizio del mese mariano, invitando tutti a prendere esempio dalla Santa Famiglia di Nazaret. Ha anche espresso un appassionato appello per la pace, citando le situazioni di conflitto in Ucraina, Palestina, Israele, tra i Rohingya e in Myanmar, e ha lamentato il tragico paradosso di un mondo in cui “guadagnare con la morte” diventa una pratica comune.

La catechesi del Papa ci ricorda che la fede è una luce che guida i credenti nel buio, una forza che sostiene nei momenti di difficoltà e una chiamata ad agire con amore e coraggio di fronte alle sfide del mondo.

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