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Biologia e ambiente: Hydrogel per tracciare specie marine delicate

Credit-Kayla-Gardner-WHOI

Un adesivo medico Hydrogel permette il tracciamento non invasivo di specie marine come meduse, calamari e crostacei

Immaginate di poter seguire i movimenti di una medusa o di un calamaro nel loro ambiente naturale senza disturbarli o danneggiarli. Questo non è più fantascienza, grazie a una recente innovazione descritta su Nature Communications. Un team di ricercatori, guidato da Xuanhe Zhao e Aran Mooney, ha sviluppato un metodo rivoluzionario che utilizza un adesivo hydrogel, già noto nel campo medico, per attaccare sensori a delicati animali marini.

Video credit: Seth Cone.

Le specie marine morbide sono essenziali per la salute degli oceani e contribuiscono significativamente alle economie locali attraverso la pesca. Tuttavia, monitorare queste creature è sempre stato una sfida. I metodi tradizionali, come colle rigide o ancoraggi fisici, possono infatti modificare il loro comportamento naturale o causare ferite.

Il nuovo adesivo hydrogel cambia le regole del gioco. Nell’ambito di test di laboratorio, questo materiale si è rivelato capace di attaccare sensori a vari animali, tra cui calamari, meduse e persino aragoste, senza alterare il loro comportamento o compromettere la loro salute. Questa colla speciale mantiene la sua flessibilità e si adatta delicatamente alla pelle dell’animale, permettendo ai sensori di rimanere attaccati senza causare danni.

Uno degli esperimenti più significativi si è svolto nelle remote Isole Azzorre, dove i ricercatori hanno applicato i sensori a un calamaro in soli 90 secondi, dimostrando che il processo è più rapido e meno invasivo rispetto alle tecniche tradizionali come la sutura.

Oltre al monitoraggio, l’hydrogel offre nuove possibilità per la cura degli animali feriti o per la somministrazione di farmaci, estendendo così le sue applicazioni ben oltre il semplice tracciamento. Gli autori dello studio sono entusiasti di queste prospettive, sottolineando come il loro lavoro possa aprire nuove strade per la ricerca e la conservazione marina.

In conclusione, questa innovazione non è solo una vittoria per i ricercatori, ma anche per gli animali marini stessi, che possono continuare a nuotare indisturbati, mentre noi umani impariamo di più sui loro comportamenti e sul loro ruolo negli ecosistemi oceanici. Questo è un passo avanti significativo nel nostro sforzo continuo di comprendere e proteggere i nostri mari, particolarmente in risposta ai cambiamenti climatici che minacciano gli habitat marini in tutto il mondo.

Articolo Nature Communications: Bioadhesive interface for marine sensors on diverse soft fragile species. DOI 10.1038/s41467-024-46833-4.

Credit immagine: Kayla Gardner / WHOI.

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