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La gloria nell’umiltà: il messaggio di Papa Francesco sull’amore e la solidarietà

Papa Francesco 15 marzo 2017

Papa Francesco: la gloria nella Croce e l’appello alla solidarietà mondiale.

Durante l’Angelus di oggi, domenica 17 marzo 2024, Papa Francesco ha offerto una riflessione profonda sulla quinta Domenica di Quaresima, portando l’attenzione sulla vera essenza della gloria di Dio manifestata nella Passione di Cristo e sulla situazione umanitaria globale.

La gloria attraverso la croce

In un messaggio che invita a riflettere sulla natura paradossale della gloria divina, il Santo Padre ha sottolineato come la vera glorificazione si realizzi non attraverso il successo umano ma tramite il dono supremo dell’amore: “Per Dio la gloria è amare fino a dare la vita. Glorificarsi, per Lui, vuol dire donarsi, rendersi accessibile, offrire il suo amore.”

Con parole che risuonano profondamente, Francesco ha ricordato ai fedeli che “donare e perdonare” sono l’essenza stessa della gloria divina, contrapponendosi ai valori di una gloria mondana effimera: “Dono e perdono sono l’essenza della gloria di Dio. E sono per noi la via della vita.”

Un appello alla riflessione personale

Il Papa ha poi invitato ciascuno a interrogarsi sul tipo di gloria che desidera per sé, stimolando una riflessione sulle proprie aspirazioni: “Quale gloria voglio per me? Ricordiamo infatti che, quando doniamo e perdoniamo, in noi risplende la gloria di Dio.”

Solidarietà e preghiera per le crisi globali

Nella seconda parte del suo discorso, Francesco ha espresso sollievo per la liberazione di alcuni religiosi rapiti ad Haiti, pur chiedendo la liberazione degli altri e di tutte le persone ancora in cattività. Ha inoltre invocato impegno e solidarietà per affrontare la violenza e sostenere la ricerca del bene comune in Haiti e in altre aree di conflitto nel mondo: “Invito tutti gli attori politici e sociali ad abbandonare ogni interesse particolare e a impegnarsi in spirito solidale nella ricerca del bene comune.”

Concludendo il suo messaggio, il Pontefice ha ricordato ai fedeli di continuare a pregare per le popolazioni afflitte dalla guerra e dalla violenza, sottolineando l’importanza di non dimenticare le sofferenze di nazioni come l’Ucraina, la Palestina, Israele, il Sudan e la Siria.

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