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Papa Francesco: non fare della Chiesa un mercato

Papa Francesco 15 marzo 2017

Così il Pontefice nell’Angelus di ieri, Domenica 3 marzo 2024.

Il Papa ha offerto una profonda meditazione durante l’Angelus, ispirata da una scena evocativa del Vangelo di Giovanni: Gesù che scaccia i mercanti dal tempio. Il Pontefice ha colto l’occasione per riflettere sul vero significato della nostra relazione con Dio e gli altri, esplorando il contrasto tra vedere il tempio come una “casa” piuttosto che un “mercato”.

“Non fate della casa del Padre mio un mercato” (Gv 2,16), con queste parole, Papa Francesco ha messo in luce la critica di Gesù verso chi riduce lo spazio sacro a luogo di transazioni. Il tempio, secondo il Papa, dovrebbe essere un luogo d’incontro, di unità e di condivisione, non un luogo dove prevalgono gli interessi personali e le transazioni economiche.

Il messaggio del Papa ha enfatizzato il valore della “casa” rispetto al “mercato”, sottolineando che nel tempio-casa si cerca la presenza di Dio e la comunione, mentre nel tempio-mercato si persegue il proprio interesse. “Al mercato si gioca sul prezzo, a casa non si calcola; al mercato si cercano i propri interessi, a casa si dà gratuitamente.” Questa distinzione chiama i fedeli a riflettere sulla propria pratica religiosa e sulle relazioni interpersonali, invitandoli a una maggiore fraternità e a una preghiera più autentica e fiduciosa.

L’Angelus si è poi spostato su tematiche di drammatica attualità, con Papa Francesco che ha espresso il suo profondo dolore per le sofferenze delle popolazioni in Palestina e Israele. “Porto quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, dovuta alle ostilità in corso.” Il Papa ha invitato alla pace e al dialogo, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco immediato e dell’accesso agli aiuti umanitari.

In occasione della seconda Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione, il Papa ha sollecitato un cambiamento nella spesa militare globale, promuovendo un disarmo morale come dovere. “Auspico vivamente che la comunità internazionale comprenda che il disarmo è innanzitutto un dovere, il disarmo è un dovere morale.”

Concludendo l’Angelus, Papa Francesco ha salutato i presenti, ricordando l’importanza della preghiera e della solidarietà nei confronti di chi soffre a causa dei conflitti. Il suo appello finale, “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”, riecheggia come un invito alla comunità cristiana a vivere secondo i valori del Vangelo, promuovendo la pace, la giustizia e la fraternità in un mondo segnato da profonde divisioni e sofferenze.

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