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Inquinamento: Milano lo scorso anno ha sforato i limiti per 50 giorni

inquinamento atmosferico Stati Uniti

Mal’Aria di Città 2024: allarme di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia.

Il report “Mal’Aria di città 2024” di Legambiente offre uno spaccato preoccupante sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane, con un focus particolare sui nuovi dati raccolti nel 2023. Sebbene 18 città su 98 abbiano superato i limiti giornalieri di PM10, mostrando un leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti, il quadro generale rimane critico alla luce dei futuri standard dell’Unione Europea per il 2030. Con Frosinone in testa alla lista per i giorni di sforamento, seguita da Torino e Treviso, il report evidenzia come la maggior parte delle città italiane rischierebbe di non rispettare i futuri limiti di PM10, PM2.5 e NO2. Milano ha sforato i limiti una cinquantina di volte lo scorso anno.

Un anno di poche luci e molte ombre.

Legambiente sottolinea che il 2023 è stato un anno di “poche luci e molte ombre”, con la salute dei cittadini messa a rischio dall’inquinamento. L’associazione ambientalista chiede a Governo, Regioni e Comuni di accelerare l’adozione di misure per garantire aria pulita. Tra le soluzioni proposte vi sono la riprogettazione della mobilità urbana, l’implementazione di zone a basse e zero emissioni, l’ampliamento delle reti ciclo-pedonali e l’elettrificazione dei veicoli. È fondamentale, inoltre, agire sinergicamente su altre fonti di inquinamento, come il riscaldamento domestico e l’agricoltura.

Città2030: verso una mobilità urbana a zero emissioni.

La campagna itinerante Città2030, avviata da Legambiente, mira a valutare quanto le città italiane siano pronte per una mobilità urbana più accessibile, sicura e a zero emissioni. Questa iniziativa dimostra l’impegno dell’associazione nel promuovere un cambiamento radicale nella gestione della mobilità e dell’urbanistica, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Verso il 2030: un cammino in salita.

Nonostante una riduzione degli inquinanti atmosferici nel 2023, principalmente dovuta a condizioni meteorologiche favorevoli, le città italiane faticano a migliorare significativamente la qualità dell’aria. I livelli attuali degli inquinanti sono stabili da anni e distanti dai limiti più stringenti previsti per il 2030 dall’UE e dall’OMS. Il report evidenzia la necessità di un impegno deciso e di azioni concrete per proteggere la salute pubblica.

Se il 2030 fosse già qui, la maggior parte delle città italiane si troverebbe in violazione dei limiti di PM10, PM2.5 e NO2. Questo scenario richiede un’accelerazione degli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico, attraverso strategie integrate che coinvolgano diversi settori e fonti di emissione.

Salute pubblica: una svolta necessaria.

Il report di Legambiente evidenzia la necessità di una svolta radicale nelle politiche ambientali e urbane per ridurre l’impatto dell’inquinamento sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. È cruciale che il Governo italiano supporti attivamente il processo di revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria, evitando ritardi e deroghe che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli inquinanti atmosferici.

In conclusione, Mal’Aria di città 2024 rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di un’azione coordinata e decisa per affrontare l’inquinamento atmosferico in Italia. Legambiente sollecita un impegno congiunto di tutte le istituzioni per garantire un futuro più sano e sostenibile per le città italiane e i loro abitanti.

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