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Meloni a Bologna: firmato l’accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Emilia Romagna

Presidente-Meloni-Fitto-Bonaccini

Il 17 gennaio 2024, il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha presenziato alla cerimonia di firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Emilia Romagna, sottolineando l’importanza della collaborazione tra i diversi livelli istituzionali per il benessere dei cittadini.

Collaborazione per il progresso.

Durante la cerimonia, che si è svolta a Bologna, Meloni ha evidenziato il lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i livelli istituzionali, dai sindaci ai presidenti di provincia, fino ai membri del governo. Ha sottolineato che questo impegno congiunto ha portato risultati concreti per i cittadini di tutte le regioni italiane.

L’Accordo di Coesione.

L’Emilia Romagna è la settima regione italiana a firmare un Accordo di coesione con il governo nazionale, un passo significativo verso una maggiore cooperazione e integrazione. Questo accordo è particolarmente importante per affrontare le disparità territoriali e promuovere lo sviluppo sostenibile in tutta la regione.

Fondi Sviluppo e Coesione.

Meloni ha parlato del lavoro svolto per riorganizzare i Fondi sviluppo e coesione, essenziali per combattere le disparità territoriali. Ha messo in luce la necessità di un migliore utilizzo delle risorse disponibili, evitando ritardi e inefficienze nella loro distribuzione.

Priorità strategiche.

L’accordo firmato a Bologna mira a concentrare le risorse su pochi obiettivi strategici, quali sviluppo, crescita, infrastrutture e futuro. Tra i progetti principali ci sono interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, la riqualificazione urbana, e l’investimento in istruzione e ricerca.

Un futuro di collaborazione.

Con questo Accordo, il Presidente Meloni ha ribadito l’importanza di lavorare insieme per il bene dei cittadini, indipendentemente dalle differenze politiche. Il suo discorso è stato un invito a continuare su questa strada, per assicurare che l’Italia diventi un modello nell’utilizzo dei fondi europei e un esempio di efficienza e cooperazione.

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