Riflessioni del Pontefice sulla Giornata Mondiale dei Poveri.
Durante la Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Francesco ha tenuto l’omelia nella Basilica di San Pietro, concentrandosi sulla parabola dei talenti (Mt 25,14-30). Ha interpretato la parabola come un invito a riflettere su due viaggi: quello di Gesù e quello della nostra vita. Il Pontefice ha messo in luce il legame tra la responsabilità cristiana di usare i doni spirituali ricevuti per servire gli altri e l’urgenza di affrontare la povertà nel mondo.
Il Viaggio di Gesù
Francesco ha spiegato che il “viaggio” di Gesù allude al mistero di Cristo, dalla sua discesa tra gli uomini fino al suo ritorno al Padre. “Prima di partire, ci ha consegnato i suoi beni,” disse il Papa, sottolineando come Gesù abbia lasciato ai suoi seguaci l’Eucaristia, la Parola di vita, la Madre santa e i doni dello Spirito Santo.
Il Viaggio della nostra vita
Il Papa ha poi indirizzato l’attenzione verso il viaggio della vita di ogni persona, ponendo la domanda: “Come ci troverà il Signore quando tornerà?”. Ha sottolineato l’importanza di scegliere tra un cammino di altruismo o di egoismo, tra “mani aperte verso gli altri” o “mani chiuse per avere di più”.
Uso dei Talenti:
Francesco ha enfatizzato che i “talenti” ricevuti non si riferiscono alle capacità personali, ma ai beni lasciati da Cristo. Ha messo in guardia contro l’immobilità dovuta alla paura, esortando a utilizzare i doni ricevuti per la testimonianza del Vangelo e la costruzione del Regno di Dio.
Invito all’Amore e alla Carità:
Riflettendo sulle povertà del mondo, il Papa ha esortato a “non sotterriamo i beni del Signore” e a “mettere in circolo la carità”. Ha chiamato la povertà uno scandalo, citando Sant’Ambrogio: “Perché avete tollerato che tanti poveri morissero di fame…?”.
Infine, Papa Francesco ha pregato affinché ciascuno possa “far fruttare la carità” e essere vicino ai poveri, concludendo con l’augurio che, accogliendo Cristo nei poveri, si possa essere accolti nella gioia eterna.