Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Diritti e inclusione

La Cassazione salvaguarda il giornalismo d’inchiesta

Corte-di-Cassazione-Roma

Riconoscimento del ruolo democratico e delle libertà espressive del giornalismo investigativo.

La recente ordinanza n. 30522 della Cassazione, depositata il 3 novembre 2023, ha stabilito un importante precedente a favore del giornalismo d’inchiesta, collegandolo direttamente all’articolo 21 della Costituzione, che protegge la libertà di espressione. In questo contesto, la Corte ha riconosciuto il “ruolo civile e utile alla vita democratica” del giornalismo investigativo, affermando che la sua esistenza e protezione sono essenziali, anche in assenza di una verità definitiva.

La Corte ha evidenziato che il valore del giornalismo d’inchiesta si trova nella sua capacità di stimolare la collettività. Ha sottolineato che gli esiti di tale giornalismo vanno valutati “non tanto alla luce dell’attendibilità e della veridicità della notizia, quanto piuttosto dell’avvenuto rispetto da parte del suo autore dei doveri deontologici di lealtà e buona fede”.

La Suprema corte ha indicato la deontologia come il principale baluardo contro le iniziative diffamatorie o infondate mascherate da inchieste giornalistiche. In presenza di buona fede, al giornalismo d’inchiesta viene concessa ampia libertà.

Nel caso specifico, la Cassazione ha ribaltato una precedente condanna inflitta al gruppo editoriale Gedi e a diversi suoi giornalisti, riconoscendo la legittimità del loro lavoro di inchiesta riguardante un comandante dell’aeronautica. Questi era stato descritto in vari articoli con espressioni forti, come il “boiardo dei voli di Stato” e “funzionario dalla tripla vita e dai tripli privilegi”, per aver presumibilmente abusato di risorse statali.

La Corte ha spiegato che l’attenuazione del “canone di verità” si giustifica in base al diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero, qualora il giornalismo suggerisca un “sospetto di illeciti” o denunci situazioni oscure necessitanti di chiarimenti. Questo approccio rappresenta un’evoluzione rispetto ai tre criteri stabiliti dalla Cassazione nel 1984 (sentenza n. 5259) per la legittimità del diritto di cronaca: verità delle notizie, pertinenza e continenza espressiva.

Infine, la Corte ha chiarito che il giornalismo d’inchiesta, data la sua natura, è soggetto a una disciplina meno rigorosa rispetto alla cronaca o alla critica giornalistica. È fondamentale, però, che mantenga “il rispetto dei doveri deontologici di lealtà e buona fede” nell’esecuzione del suo lavoro.

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