Nell’omelia finale dell’Assemblea Sinodale, il Papa richiama all’adorazione di Dio e al servizio verso il prossimo.
Papa Francesco, nell’omelia della Messa che ha concluso il sinodo, ha enfatizzato l’importanza di amare Dio e il prossimo come principio fondamentale. Ha sottolineato due verbi chiave: “adorare” e “servire”. L’adorazione è vista come una risposta al dono gratuito dell’amore divino, un modo per riconoscere che solo Dio è il Signore delle nostre vite. Ha ammonito contro l’idolatria, sottolineando che gli idoli schiavizzano mentre Dio libera.
Il Papa ha invitato alla lotta contro le idolatrie mondane e spirituali e ha esortato all’adorazione quotidiana di Gesù nel Santissimo Sacramento. Ha sottolineato che l’adorazione dovrebbe essere centrale per la Chiesa e dovrebbe essere praticata in ogni comunità.
Il secondo verbo, “servire”, è stato collegato all’amore di Dio e del prossimo. Papa Francesco ha affermato che non esiste un’autentica esperienza religiosa che sia indifferente alle necessità del mondo. Ha invitato la Chiesa a essere una Chiesa del servizio, che si prende cura degli ultimi, dei poveri e dei deboli. Ha condannato lo sfruttamento dei più deboli come un grave peccato che mina la fraternità e la società.
Il Pontefice ha incoraggiato una Chiesa aperta e misericordiosa, pronta ad accogliere, servire, amare e perdonare. Ha sottolineato che la misericordia è il lievito del Vangelo e ha citato San Giovanni Crisostomo per enfatizzare l’importanza di aiutare coloro che soffrono.
In conclusione, Papa Francesco ha ringraziato per l’Assemblea Sinodale e ha auspicato una Chiesa più sinodale e missionaria, che adora Dio e serve l’umanità, portando la gioia del Vangelo a tutti. Ha incoraggiato tutti a crescere nell’adorazione e nel servizio e ha espresso la speranza che il Signore li guidi in questo cammino.
