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Il Papa: no a ingratitudine e avidità

Papa Francesco 15 marzo 2017

Le riflessioni del Pontefice sull’ingratitudine e l’avidità durante l’Angelus.

Papa Francesco, nel suo Angelus di oggi, 8 ottobre 2023, ha condiviso riflessioni profonde riguardo la parabola drammatica narrata nel Vangelo (cfr Mt 21,33-43), evidenziando l’importanza della gratitudine e i pericoli dell’ingratitudine e dell’avidità.

La parabola racconta di un padrone che, dopo aver lavorato duramente e amorevolmente per creare una vigna fertile, la affida a dei contadini. Questi ultimi, tuttavia, si lasciano corrompere da pensieri ingrati e avidi, giungendo a uccidere i servi e il figlio del padrone inviati per riscuotere il raccolto. La vicenda simbolizza il processo distruttivo che avviene quando l’ingratitudine alimenta l’avidità, portando le persone a vedere la realtà in modo distorto e ad agire con violenza.

Il Papa sottolinea che ogni bene proviene dalla grazia di Dio, un dono gratuito che non va dato per scontato. Quando gli individui perdono di vista la gratuità e il dono divino, finiscono per vivere in un’illusione triste, sentendosi prigionieri della loro avidità e del bisogno costante di possedere di più. Francesco avverte che l’ingratitudine genera violenza e sottrae la pace, mentre espressioni semplici e profonde di gratitudine possono riportare armonia e serenità nelle relazioni umane.

Il Papa esorta tutti a riflettere sull’importanza di esprimere gratitudine, chiedere permesso e offrire perdono – tre parole chiave che, secondo lui, sono fondamentali per una convivenza pacifica e rispettosa.

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