Così il Pontefice nel suo viaggio apostolico in Mongolia.
Nel suo discorso per l’incontro ecumenico e interreligioso all’Hun Theatre di Ulaanbaatar, il Santo Padre ha espresso il suo affetto e fratellanza verso tutti i presenti, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose. Ha elogiato la Mongolia per la sua vasta terra e il suo cielo limpido, che simboleggia l’interconnessione tra la vita terrena e la ricerca spirituale. Ha sottolineato l’importanza del dialogo e della comprensione tra diverse tradizioni religiose, mettendo in luce la storia di convivenza della Mongolia tra diverse fedi.
Ha messo in risalto l’importanza dell’armonia, un concetto fortemente legato alla cultura asiatica. L’armonia tra le diverse realtà, secondo il Papa, è fondamentale per un vivere comune benefico. Ha anche messo l’accento sull’importanza dell’altruismo, sottolineando che la bellezza della vita è frutto dell’armonia.
Francesco ha elogiato la Mongolia per la sua ricchezza di saggezza, sottolineando dieci aspetti specifici: il rispetto per la tradizione, la venerazione degli anziani, la cura per l’ambiente, il valore del silenzio, la frugalità, l’accoglienza, la resistenza all’attaccamento materiale, la solidarietà, l’apprezzamento per la semplicità e un approccio pratico alla vita.
Ha parlato con ammirazione delle “ger”, le tradizionali abitazioni mongole, sottolineando come simbolizzino sia lo spazio umano che la connessione con il divino. Queste dimore sono, infatti, luoghi di convivenza e riflessione, aperti alla luce e, di conseguenza, al trascendente.
Infine, il Papa ha esortato a evitare confusioni tra fede e violenza e ha ribadito l’importanza del dialogo tra le religioni e le culture. Ha affermato che la Chiesa cattolica crede fermamente nel dialogo ecumenico, interreligioso e culturale.