Così il Pontefice ai giovani studenti dell’Università Cattolica di Lisbona.
Il Papa, nel suo Viaggio Apostolico in Portogallo, ha tenuto ieri un discorso all’Università Cattolica di Lisbona, esortando i giovani studenti a considerarsi pellegrini e a sfidare le risposte prefabbricate. Ha detto: “C’è sempre il pericolo di camminare in un labirinto, dove non c’è meta. E nemmeno uscita. Diffidiamo delle formule prefabbricate – sono labirintiche –, diffidiamo delle risposte che sembrano a portata di mano, di quelle risposte sfilate dalla manica come carte da gioco truccate; diffidiamo di quelle proposte che sembrano dare tutto senza chiedere nulla. Diffidiamo! Questa diffidenza è un’arma per poter andare avanti e non continuare a girare in tondo.”
Il Papa ha invitato i giovani a sfidare l’autosufficienza e il narcisismo, a sostituire le paure con i sogni e a vedere l’istruzione come un mandato per costruire una società più giusta e inclusiva. “Sostituite le paure coi sogni – ha affermato – non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!” Ha messo in guardia contro il pericolo di un sistema elitario in cui l’istruzione superiore rimane un privilegio per pochi, sottolineando che se la conoscenza non viene accolta come responsabilità, diventa sterile.
I giovani chiamati a prendersi cura del pianeta
Citando il bisogno di prendersi cura del pianeta, Papa Francesco ha esortato i giovani a non accontentarsi di misure palliative o di compromessi ambigui, ma a intraprendere il difficile compito di ridefinire il concetto di progresso. Ha sottolineato: “In nome del progresso, si è fatto strada troppo regresso.”
Infine, il Papa ha parlato dell’importanza dell’incarnazione per i cristiani, avvertendo contro il rischio che il cristianesimo diventi un’ideologia. Ha concluso dicendo: “È l’incarnazione che permette di essere stupiti dalla bellezza che Cristo rivela attraverso ogni fratello e sorella, ogni uomo e donna.”