Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Canale Fede e Ragione

Papa Francesco: il profeta cerca e afferma la verità

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice: capire i progetti di Dio.

Così il Papa all’Angelus in Piazza San Pietro oggi, Domenica, 2 luglio 2023. Nell’odierno brano evangelico, Gesù afferma: “Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta” (Matteo 10,41). La parola “profeta” viene menzionata tre volte, ma chi è veramente il profeta? Alcuni potrebbero immaginarlo come un mago in grado di predire il futuro, ma questa è una concezione superstiziosa che il cristiano non accetta, poiché non crede nella magia, nelle carte, negli oroscopi o simili superstizioni. Per inciso, molti cristiani si fanno leggere le mani, e questo è davvero da evitare. Altri considerano il profeta come un personaggio del passato, esistito prima di Cristo per annunciare la sua venuta.

Parlando della necessità di accogliere i profeti, afferma il Pontefice, chiediamoci: “essi esistono ancora, ma chi sono? Chi è il profeta?”

Per Papa Francesco, profeta, “è ciascuno di noi”: che “con il Battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia”.

Profeta è quindi “colui che, in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente sotto l’azione dello Spirito Santo. Questo è molto importante: leggere il presente non come una cronaca, ma sotto l’azione dello Spirito Santo, che aiuta a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi”.

Il ruolo del profeta è è quindi indicare Gesù, testimoniarlo, “aiuta a vivere l’oggi e a preparare il domani. Ne deriva quindi che “tutti siamo profeti, testimoni di Gesù «perché la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale» (Lumen Gentium, 35). Il profeta è un segno vivo che indica Dio agli altri, il profeta è un riflesso della luce di Cristo”.

Ci si può quindi chiedere che anche noi sia diventati profeti con il Battesimo, se parliamo e, sopra tutto, viviamo come testimoni di Gesù. Se portiamo “un po’ della sua luce nella vita di qualcuno”, ci mettiamo alla prova. E quale sia la nostra testimonianza, la nostra profezia.

Il Signore nel Vangelo chiede pure di accogliere i profeti; dunque è importante accoglierci a vicenda come tali, come portatori di un messaggio di Dio, ciascuno secondo il suo stato e la sua vocazione, e farlo lì dove viviamo, cioè in famiglia, in parrocchia, nelle comunità religiose, negli altri ambiti della Chiesa e della società. Lo Spirito ha distribuito doni di profezia nel santo Popolo di Dio: ecco perché è bene ascoltare tutti.

Nel passo evangelico di oggi, Gesù afferma: “Colui che accoglie un profeta perché è un profeta, riceverà la ricompensa di un profeta” (Matteo 10,41). La parola “profeta” compare tre volte, ma chi è veramente un profeta? Alcuni potrebbero immaginarlo come un mago in grado di predire il futuro, ma questa è un’idea superstiziosa che i cristiani non accettano, poiché non credono nella magia, nelle carte, negli oroscopi o in simili superstizioni. A proposito, molti cristiani si fanno ancora leggere le mani, ma questo è un comportamento da evitare! Altri vedono i profeti solo come figure del passato, esistite prima di Cristo per annunciare la sua venuta.

Ad esempio, quando ci troviamo di fronte a una decisione importante, è bene cominciare con la preghiera e invocare lo Spirito Santo, ma poi dobbiamo ascoltare e dialogare, nella consapevolezza che ogni individuo, anche il più umile, ha qualcosa di significativo da dire, un dono profetico da condividere. In questo modo, cerchiamo la verità e creiamo un clima di ascolto verso Dio e verso i nostri fratelli e sorelle, in cui le persone si sentono accolte non solo quando esprimono ciò che piace a noi, ma vengono accettate e valorizzate per ciò che sono, come doni.

Pensiamo a quanti conflitti potremmo evitare e risolvere semplicemente ascoltando gli altri con un sincero desiderio di comprensione reciproca! Infine, chiediamoci: sono capace di accogliere i miei fratelli e sorelle come doni profetici? Sono consapevole che ho bisogno di loro? Li ascolto con rispetto e con il desiderio di imparare? Ogni uno di noi ha bisogno di imparare dagli altri, perché ognuno di noi ha qualcosa da insegnare.

Dopo l’Angelus la preghiera per la pace in Ucraina

Papa Francesco, dopo l’Angelus, ha invitato a pregare per la pace anche durante l’estate, sopra tutto “per il popolo ucraino, tanto provato”. E a non trascurare le “altre guerre, purtroppo spesso dimenticate, e i numerosi conflitti e scontri che insanguinano molti luoghi della Terra; tante guerre ci sono oggi… Interessiamoci di quello che accade, aiutiamo chi soffre e preghiamo, perché la preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo”.

Comments

comments