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Papa Francesco: “testimoniare Dio amore”, e ringrazia i Carabinieri

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice: “testimoniamo Dio amore ? Le nostre comunità sanno amare ?”

Papa Francesco, durante l’odierna Solennità della Santissima Trinità, ha riflettuto all’Angelus in Piazza San Pietro sul dialogo tra Gesù e Nicodemo, esposto nel Vangelo della Santa Messa. Nicodemo, un membro del Sinedrio, si avvicina a Gesù di notte, riconoscendolo come un maestro divino. In quella situazione, afferma Papa Francesco, “Nicodemo era un uomo in ricerca, che desiderava comprendere il mistero di Dio”.

Il Papa spiega che Gesù risponde a Nicodemo rivelando il cuore del mistero: “Dio ha amato così tanto l’umanità da mandare il suo Figlio nel mondo”. Questa rivelazione sconvolge l’immaginario comune su Dio, poiché l’immagine di “Padre e Figlio” ci riporta a casa, creando un senso di familiarità. Il Pontefice afferma: “Possiamo pensare Dio così, attraverso l’immagine di una famiglia riunita a tavola, dove si condivide la vita”.

Papa Francesco sottolinea che questa immagine di Dio come una famiglia riunita a tavola, simboleggiata anche dall’iconografia della Trinità, ci parla di un Dio che è comunione d’amore: “Il nostro Dio è comunione d’amore: così ce lo ha rivelato Gesù”, afferma. E sottolinea che questa non è solo un’immagine, ma una realtà vissuta attraverso lo Spirito Santo, che ci fa sperimentare la presenza amorevole di Dio.

Il Pontefice invita a vivere questa comunione d’amore con Dio e con gli altri, a partire dalla celebrazione eucaristica. “L’invito che ci rivolge, potremmo dire, è quello di stare a tavola con Dio per condividere il suo amore”, afferma. Ricordando pure che il segno della croce ci ricorda l’amore di Dio che ci avvolge completamente, e ci impegna a testimoniare Dio amore, creando comunione nel suo nome.

Papa Francesco esorta a riflettere sulla testimonianza che le comunità cristiane offrono dell’amore di Dio: “Oggi possiamo chiederci: noi testimoniamo Dio amore? […] Le nostre comunità sanno amare?”. Il Papa spiega l’importanza di accogliere tutti come fratelli e sorelle, offrendo loro il perdono di Dio e la gioia del Vangelo.

E conclude la sua riflessione invocando l’intercessione di Maria affinché aiuti a vivere la Chiesa come una casa in cui si ama in modo familiare, a gloria della Trinità: “E Maria ci aiuti a vivere la Chiesa come quella casa in cui si ama in modo familiare, a gloria di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo”.

Dopo l’Angelus in Pontefice ha pregato per le numerose vittime dell’incidente ferroviario avvenuto due giorni fa in India, affermando la propria vicinanza ai feriti e ai familiari, e chiedendo al Signore di accogliere nel suo regno le anime dei defunti.

Il Papa ha anche voluto rivolgere “un saluto speciale ai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri”, che ha ringraziato “per la vicinanza quotidiana alla popolazione”. Pregando la Virgo Fidelis, loro Patrona, di proteggerli e proteggere le loro famiglie, e le vittime delle guerre. “A Lei, Madre premurosa – ha affermato – affido le popolazioni provate dal flagello della guerra, specialmente la cara e martoriata Ucraina.

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