Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, da ieri è in visita in Israele e Palestina.
Nel corso della prima giornata a Gerusalemme, Draghi ha incontrato il Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, presso Beit HaNassi. Successivamente, al Tempio Italiano, ha visitato il Museo di arte ebraica ‘Umberto Nahon’ e la Sinagoga, dove ha incontrato i rappresentanti della Comunità italiana. In seguito alla Knesset, l’incontro con l’Alternate Prime Minister e Ministro degli esteri israeliano, Yair Lapid.
Questo il programma di domani, martedì 14 giugno 2022
- Ore 9.15 – Arrivo allo Yad Vashem. Visita al Museo dell’Olocausto, cerimonia di deposizione di una corona alla Tenda della Rimembranza e firma del Libro d’onore.
- Ore 11.00 – Incontro con il Primo Ministro israeliano, Naftali Bennett, presso l’Ufficio del Primo Ministro. Al termine sono previste dichiarazioni congiunte alla stampa (ore 12.00 circa).
- Pranzo di lavoro.
- Ore 14.55 – Arrivo al Palazzo di Ramallah. Incontro con il Primo Ministro Palestinese, Mohammad Shtayyeh. Cerimonia di Firma di intese bilaterali tra Italia e Palestina. Subito dopo le dichiarazioni congiunte alla stampa.
Previsto in serata il rientro a Roma da Tel Aviv.
L’intervento del Presidente Draghi al Tempio italiano di Gerusalemme.
Autorità tutte,
Cari membri della comunità italiana,
Sono molto felice di essere qui oggi con voi al Tempio Italiano di Gerusalemme.
Da sessant’anni, questo Tempio rappresenta un punto di riferimento religioso, culturale e sociale per gli italiani in Israele. Come ho appena appreso, è stato costruito a Conegliano Veneto nel 18esimo secolo, è stato smontato, trasportato e ricostruito a Gerusalemme. Oggi continua a essere – come voi – un pezzo d’Italia in Israele.
Lo sviluppo della Comunità ebraica italiana in Israele è legato soprattutto ai terribili fatti del Ventennio, in particolare all’introduzione delle leggi razziali nel 1938, quelle che anticiparono l’Olocausto. Gli orrori del nazifascismo non hanno però scalfito lo spirito dell’antica diaspora ebraica in Italia – che ancora oggi è ricca di energia, di spirito, di tradizione.
Dal dopoguerra a oggi, i legami tra le nostre comunità si sono rafforzati, in ogni campo. Nella ricerca, tramite la collaborazione universitaria e tramite il lavoro dei singoli – come Giulio Racah, che contribuì in modo significativo a sviluppare la fisica qui in Israele. Nell’economia, grazie alle floride attività imprenditoriali di emigranti italiani in Israele e di israeliani in Italia. Nel campo della cultura, dal cinema alla letteratura, dall’architettura al design.
Le istituzioni e la società civile italiane sono da tanti anni attivi nella lotta all’antisemitismo, in ambito nazionale e internazionale. Il Governo è impegnato a rafforzare la memoria della Shoah e a contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei. Lo facciamo con la Strategia nazionale, coordinata dalla Professoressa Santerini, e con la Commissione straordinaria presieduta dalla Senatrice Segre.
Abbiamo adottato la definizione dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance per affrontare pregiudizi e stereotipi – dalle scuole all’amministrazione pubblica. Vogliamo promuovere la conoscenza della cultura ebraica nei musei italiani e coltivare il dialogo tra religioni e fedi per favorire la conoscenza reciproca.
A questo proposito, il dottorato in studi ebraici dell’Università di Bologna, che per tanto tempo era stato inattivo, è stato ripreso e ora è ripartito. Questi sforzi sono essenziali per tutelare la dignità umana, contrastare l’ignoranza, sconfiggere l’indifferenza.
In momenti di crisi, di incertezza, di guerra – come quello che stiamo vivendo – è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio. Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo: questi sono i veri ingredienti di una pace duratura. La storia della vostra comunità è un esempio a cui guardare con orgoglio. Grazie.