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Il presidente Draghi ai giornalisti: voi non avete bisogno di vacanze

Saluto-premier-Draghi-incontro-informale-06.08.2021

Il premier ai giornalisti: vi auguro buone vacanze, però voi non ne avete bisogno

Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ironicamente nell’incontro informale di ieri, venerdì 6 agosto 2021, con una delegazione di giornalisti, prima della pausa istituzionale dell’Estate. Il premier ha parlato anche della necessità di continuare la campagna vaccinale e di intervenire per tutelare la sicurezza del lavoro. E ha appunto voluto augurare buone vacanze a tutti gli italiani e anche ai giornalisti, i quali però, ha commentato in modo ironico, non ne hanno così bisogno.

Pubblichiamo il video e il testo integrale dell’incontro. Il premier ha anche risposto ad alcune domande su pandemia Covid, situazione politica, semestre bianco, prospettive di durata dell’attuale Governo e reddito di cittadinanza, che per Draghi è da ridefinire.

Questo il testo del Presidente Draghi nell’incontro informale con una delegazione di giornalisti.

Grazie di essere venuti.

Volevo ringraziarvi, visto che per un paio di settimane non ci saranno Consigli dei Ministri, per come avete accompagnato in questi quasi primi sei mesi di Governo l’azione mia e dei ministri. Volevo anche augurarvi buone vacanze e augurare buone vacanze a tutti gli italiani.

Due parole soltanto, perché non sono qui per celebrare qualcosa.

Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera vadano ancora meglio. Perché continuino ad andar meglio però, voglio lanciare chiaramente un messaggio a tutti noi e a tutti gli italiani: vaccinatevi e rispettate le regole.

Ieri ho ringraziato i ministri per il lavoro svolto e la determinazione che hanno avuto in questi sei mesi di Governo nel disegnare l’agenda e nell’implementare, nell’attuare l’agenda stessa. Mentre ci avviamo un po’ tutti a prenderci queste due settimane di vacanza, il pensiero che bisogna tener chiaro in mente è che tra due settimane ci vuole la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare quelle che sono le più le sfide, i problemi, le risposte che dobbiamo dare a problemi urgenti, gravi. A parte l’impegno che abbiamo preso per cominciare la scuola in presenza assolutamente, mi riferisco alla continuazione della campagna vaccinale per la quale – ho detto che non voglio celebrare successi, però questo effettivamente va detto – l’Italia ha inoculato più dosi per 100 abitanti rispetto a Francia, Germania, Stati Uniti. Occorre che questo sforzo continui, come ho detto prima.

Poi ci sono tutti i problemi che riguardano il lavoro, in merito oggi c’è stata una riunione col ministro del Lavoro. Ma ce n’è uno in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente forse sta a cuore più di ogni altra cosa: è cercare di far qualcosa per migliorare quella che è una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza del lavoro. In questa circostanza volevo anche rivolgere un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim, due mesi fa ricordo Luana D’Orazio e così via ogni giorno. E’ stato fatto molto su questo piano, ma occorre fare molto di più evidentemente.

Per il resto vi auguro buone vacanze e spero che ritorniate in forma come siete oggi. Ma voi non avete bisogno di vacanze in effetti, quindi grazie.

Ora se volete prendo una, due domande. Perché non è una conferenza stampa, è un incontro veramente affettuoso, di ringraziamento. Ieri non c’ero, ma non è che – come ha detto qualcuno – ho disertato la conferenza stampa, semplicemente non c’era modo, motivo di farla perché le questioni erano particolari, tecniche ed era bene che fossero i ministri che hanno lavorato tantissimo su questi problemi a presentarle agli italiani

DOMANDE

Roberto Chinzari (Tg1): Sappiamo che ieri lei ha rivendicato in qualche modo il lavoro fatto in questi primi sei mesi, avrebbe detto “abbiamo fatto abbastanza bene”. In prospettiva dell’autunno adesso lei cosa si aspetta: la recrudescenza magari della pandemia, le pulsioni politiche? Ci sono anche le elezioni amministrative.

Presidente Draghi: Ieri ho ringraziato tutti i ministri e il sottosegretario Garofoli per tutto il lavoro, tanto e buono che è stato fatto in questi mesi, ma ho anche aggiunto che io ero il meno adatto a farlo perché ovviamente ho un interesse costituito nel lodarmi e nell’apprezzarmi, quindi ho messo le mani avanti su questo.
Cosa temere di più nei mesi a venire? Dobbiamo essere sicuri di aver fatto tutto per evitare che la pandemia si aggravi, che poi questo basti e no non lo sappiamo. Tutto quanto viene fatto sulla base delle evidenze dei dati di oggi. Ricordo che un celebrato istituto di ricerca aveva previsto per la metà di luglio circa 1700 morti al giorno e ce ne sono stati circa 7-8. Questo vuol dire che è una situazione fluida, noi dobbiamo essere in ogni istante sicuri di aver fatto tutto il possibile sulla base dei dati a nostra disposizione. Ma a parte questo, e se riusciamo a essere certi a garantire sicurezza e fiducia in tutti noi, in tutti gli italiani, come dicevo si pensa che l’economia vada sempre meglio quest’anno. Questo però non deve farci dimenticare che dobbiamo affrontare quelli che sono i problemi che restano all’interno di questa crescita molto elevata, appunto come dicevo l’occupazione, le aziende in crisi, la riforma degli ammortizzatori sociali, la questione della sicurezza sul lavoro. Poi ancora abbiamo l’agenda del PNRR, la delega fisco, la delega concorrenza, insomma la lista è lunga e la conoscete anche voi.

Simone Canettieri (Il Foglio): Due domande. La prima: in questi primi sei mesi in cui lei si è esibito tra virgolette in una versione da Presidente del consiglio come leader di una maggioranza molto composita, alla fine ci sono più lati in chiaro e quali i lati scuri? Proprio alla luce di questo, è iniziato un tramestio dei partiti visto che siamo nel semestre bianco che in qualche modo la coinvolge. Per lei il suo orizzonte qua a Palazzo Chigi rimane quello fino al 2023 oppure chi vivrà vedrà?

Presidente Draghi: L’ho detto altre volte, non ci sono lati scuri o lati chiari. L’unica cosa che conta sono i risultati e i partiti guardano ai risultati, esattamente come facciamo noi, come faccio io. Non è che loro hanno in mente obiettivi diversi, lavorano anche loro per il bene degli italiani. Non esiste contrapposizione di fini tra questo governo, il presidente del consiglio. Si lavora tutti insieme. Il governo essenzialmente vive perché c’è il Parlamento che lo fa vivere e perché c’è il Parlamento che legifera. Non c’è contrapposizione. L’orizzonte è nelle mani del Parlamento, quindi anche su questo non è che posso esprimere visioni, vedute. Sono qui, sono stato chiamato per far questo e cerco di farlo al meglio e poi vedremo.

Alfonso Raimo (Dire): Si è aperto un dibattito sul reddito di cittadinanza, che mentre ha funzionato come reddito di sostegno nella fase di emergenza non sembra aver funzionato invece sul lato delle politiche attive del lavoro. Volevo chiedere se verrà riformato e se cambierà anche la platea dei beneficiari.

Presidente Draghi: E’ troppo presto per dire se verrà ridisegnato, se verrà riformato, come cambierà la platea dei beneficiari. Quello che però vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno. Grazie.

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