Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Canale Fede e Ragione

Gli Azzurri e Matteo Berrettini a Palazzo Chigi dal premier Draghi

Draghi-Azzurri-Palazzo-Chigi

Gli Azzurri e Matteo Berrettini a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Mario Draghi

12 Luglio 2021 – Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ricevuto a Palazzo Chigi la squadra e lo staff tecnico della Nazionale italiana vincitrice dei campionati Europei di calcio, il tennista Matteo Berrettini, finalista al torneo di Wimbledon, e la squadra Under 23 di atletica leggera.

Gli Azzurri e Matteo Berrettini a Palazzo Chigi, l’intervento del Presidente Draghi

I Presidenti mi scuseranno se oggi non do loro la precedenza.
Inizio col Commissario Tecnico Roberto Mancini, col Capitano Giorgio Chiellini,
Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre, Dalia Kaddari, Gaia Sabbatini, Simone Barontini, Andrea Dallavalle e Alessandro Sibilio, e tutti gli atleti qui presenti, insieme agli allenatori.

Ora arrivo ai Presidenti: Presidente Malagò, Presidente Gravina, Presidente Binaghi, Segretario generale Landi.

Un saluto collettivo da me e un ringraziamento profondo dal Governo, che è qui rappresentato in gran parte oggi pomeriggio, e anche un ringraziamento da tutto lo staff di Palazzo Chigi che è affacciato alle finestre qui e vi guarda da sopra. Vorrei ringraziarvi perché il vostro successo, i vostri successi sono stati straordinari.

Straordinari in che senso?

La nazionale di calcio ha vinto il campionato europeo dopo oltre 50 anni. Matteo Berrettini è stato il primo italiano a giocare la finale del torneo singolare di Wimbledon in quasi – come ha detto il Presidente Binaghi un attimo fa – un secolo e mezzo di storia. E la squadra Under 23 di atletica leggera si è classificata al primo posto nel medagliere agli Europei, l’unica volta in 13 edizioni.

Ci avete fatto emozionare e commuovere, gioire, abbracciare.

lo sono sempre stato orgoglioso di essere italiano, sempre. Ma questa volta noi abbiamo festeggiato insieme le vostre vittorie e quello di cui ci avete resi orgogliosi è di essere uniti in questa celebrazione, in nome anche dell’Italia. Oggi lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni.

Ogni generazione ha i suoi ricordi.

La Coppa Davis del ’76. L’urlo di Marco Tardelli nella finale dell’82.  Il record del mondo a Città del Messico di Pietro Mennea sui 200 metri piani.  Francesca Schiavone e Flavia Pennetta che vincono sui campi del Roland Garros e di Flushing Meadows. I secondi posti della nazionale di calcio ai Mondiali del ’94 e agli Europei del 2000, fino al trionfo nella notte di Berlino.

Oggi siete voi a essere entrati nella storia.

Con i vostri sprint, i vostri servizi, i vostri gol e le vostre parate – e che parate! Con lo spirito di squadra, il gioco di squadra forgiato dal Commissario Tecnico, Roberto Mancini. Con i vostri sforzi e i vostri sacrifici – penso tra l’altro alle lacrime di Leonardo Spinazzola.  E non sono qui, ma voglio ringraziare tutte le vostre famiglie che vi hanno sostenuto. Si parlava prima della famiglia di Matteo, ma tutti voi avete una famiglia che vi ha sostenuto, vi ha incoraggiato, è stata paziente. Tutti noi abbiamo avuto questa famiglia, ma nel caso vostro devono essere state molto più pazienti. Quindi brave mogli, brave famiglie e bravi nonni anche.

Avete rafforzato in tutti noi il senso di appartenenza all’Italia.

E ci avete messo al centro dell’Europa, come dimostrano i tanti messaggi di congratulazioni arrivati in queste ore, anche a me personalmente.

Lo sport insegna, unisce e fa sognare.

È – si dice una parola un po’ così, però è vero – un grande ascensore sociale, è un argine al razzismo, è uno strumento di coesione, soprattutto in periodi difficili come quello che abbiamo vissuto.

Il Governo ha deciso di investire nell’attività sportiva – molto – specialmente e soprattutto in quella per i più giovani e anche nelle scuole. E per questo voglio ringraziare la Sottosegretaria Vezzali che ha fatto molto per dirigere l’investimento anche in questo settore. Ma vogliamo anche aiutare la prossima generazione di campioni, come diceva il presidente Binaghi “nel tennis c’è molto, già”, occorre coltivare.

Quella che cresce oggi vede in voi il proprio modello. Voi siete dei modelli, pensavo per più generazioni. Siete dei modelli anche per noi. Concludo facendo i miei più sentiti auguri a tutti gli atleti e le atlete che parteciperanno alle Olimpiadi di Tokyo.

L’Italia vi accompagna nella vostra rincorsa verso la gloria delle Olimpiadi. Abbiamo voglia, tanta voglia, di vivere altre notti magiche come quelle che abbiamo vissuto in questi giorni, soprattutto naturalmente anche ieri. Grazie.

Comments

comments