ESO: ecco come sarà la spettacolare cupola del telescopio ELT

L’ESO, l’European Souther Observatory,  ha pubblicato immagini di come sarà, una volta completata, la cupola dell’Extremely Large Telescope – ELT.

Le immagini pubblicate in questo articolo – dal sito web ESO – sono rendering della  cupola del telescopio, e mostrano come sarà, dopo le ultime modifiche ai progetti precedenti. La costruzione dell’Extremely Large Telescope – ELT dell’ESO nel deserto di Atacama in Cile è stata purtroppo sospesa per la pandemia COVID-19. Allo stesso tempo, nonostante il lockdown il progetto sta comunque continuando a progredire. L’ESO spiega che in questi mesi “le attività di progettazione per la cupola del telescopio sono state completate, in un processo chiamato revisione finale del progetto, e la produzione dei componenti della cupola è attualmente in corso”, nonostante la pandemia.

Il progetto è stato revisionato in modo complesso e articolato, risolvendo “diversi problemi complessi inerenti alla costruzione di una macchina scientifica dalle prestazioni elevate, con requisiti scientifici rigorosi”. E in un ambiente estremo come quello del deserto di Atacama.

Gli ingegneri che stanno lavorando alla realizzazione dell’Extremely Large Telescope “dovevano anche garantire che i requisiti operativi fossero soddisfatti: alta affidabilità, bassa manutenzione e resistenza al terremoto e ai venti forti, per esempio”.

Extremely Large Telescope – ELT dell’ESO avrà uno specchio principale del diametro di 39,3 metri. Ciò lo renderà il più grande telescopio ottico / vicino infrarosso al mondo. Il completamento della sua relizzazione dovrebbe avvenire entro il 2030. L’ESO spiega che la cupola dell’ELT avrà una altezza di circa 80 metri e un diametro di circa 88 metri. La cupola “e la struttura del telescopio faranno impallidire altre costruzioni simili in tutto il mondo. La struttura del telescopio, del peso di circa 3700 tonnellate, sarà dotata dei cinque specchi del telescopio, che raccoglieranno e dirigeranno la luce dai bersagli astronomici ai vari strumenti”.

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