Udienza di Papa Leone XIV alle università pontificie : chiamate a formare uomini e donne “in piedi”
Nella mattinata del 27 ottobre 2025, nella Basilica di San Pietro, Papa Leone XIV ha presieduto la celebrazione eucaristica con gli studenti delle università pontificie in occasione dell’Anno giubilare. Nel suo discorso, il Pontefice ha sottolineato l’importanza del cammino, della conversione, dello studio e della ricerca, ponendo al centro il tema dello «sguardo d’insieme»: uno sguardo capace di alzarsi, di guardare oltre sé stessi e di abbracciare una visione più ampia della vita e del sapere.
Passare dalla schiavitù alla libertà, e rinascere
Il Papa ha introdotto il suo discorso richiamando la simbologia del pellegrinaggio e del Giubileo: «trovarsi in questo luogo, durante l’Anno giubilare, è un dono che non possiamo dare per scontato». Ha richiamato l’idea che la vita piena è quella che «sa compiere dei “passaggi”», che sa fare “Pasqua” – cioè passare dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. In questo senso, lo studente, il ricercatore e l’insegnante sono chiamati a non restare fermi, ma a essere in cammino: la Chiesa stessa, durante il Giubileo, sperimenta il proprio continuo bisogno di conversione e di avanzamento.
Lo sguardo “curvo” della donna nel Vangelo e la guarigione dello studioso
Papa Leone XIV ha riportato l’attenzione sull’episodio del Vangelo di Vangelo secondo Luca (13,10-17) in cui Gesù incontra una donna curva, guarendola, permettendole di rialzarsi e di alzare lo sguardo. La figura della donna curva è simbolo di chi vive ripiegato su sé stesso, senza inquietudine spirituale o intellettuale. Il Pontefice ha spiegato che chi resta imprigionato nel proprio piccolo orizzonte, incapace di guardare oltre ideologie, esperienze o convinzioni — rischia di rimanere «schiavo, incapace di maturare un giudizio proprio».
Rialzarsi — ha detto il Papa — significa accogliere la grazia di uno «sguardo nuovo, uno sguardo più grande». Quando lo studio e la ricerca sono vissuti come vocazione, aiutano a salire da una posizione curva, dal basso, ad una posizione eretta: verso Dio, verso gli altri, verso il mistero della vita.
Lo studio, la ricerca e l’insegnamento : strumenti di libertà e verità
Il fulcro dell’omelia verte attorno all’invito agli universitari: «non dimenticare che di questo sguardo unitario ha bisogno la Chiesa di oggi e di domani». Le università — in particolare le università pontificie — non sono semplicemente luoghi in cui accumulare nozioni, ma sono comunità che formano uomini e donne capaci di portare la verità nella società. Lo studio, la ricerca, l’insegnamento devono entrare in dialogo con la vita, con il mistero della fede, con la testimonianza del Vangelo.
Il Papa ha esortato le istituzioni universitarie ad avere «passione e impegno» nell’educare, ricordando che educare è un gesto che assomiglia al miracolo: «rialzare l’altro, rimetterlo in piedi come Gesù fa con questa donna curva». L’atto educativo è atto di carità, perché “nutrire la fame di verità e di senso” significa inserirsi in un progetto umano e cristiano nel quale lo studente non è solo spettatore, ma protagonista di una trasformazione che riguarda la mente e il cuore.
Appartenere a qualcuno e non essere soli
Un passaggio importante dell’omelia riguarda l’appartenenza: «ciò che riceviamo… ci aiuta a scoprire che non siamo creature gettate per caso nel mondo, ma apparteniamo a qualcuno che ci ama e che ha un progetto d’amore sulla nostra vita». Lo studente dunque è chiamato non solo a cercare ragioni e argomentazioni, ma a lasciarsi guidare dallo Spirito, riconoscendo in sé la voce del Padre e gridando: “Abbà! Padre!” (Rm 8,14-15).
Invito finale e benedizione
In chiusura, Papa Leone XIV ha affidato ai giovani studenti la preghiera che lo studio e la ricerca possano essere vie verso uno sguardo nuovo e verso la testimonianza della speranza: «che l’università vi formi a essere donne e uomini mai curvi su voi stessi ma sempre in piedi». Ha inoltre invocato la protezione della Maria, Madre di Gesù, «Sede della Sapienza», affinché interceda per gli studenti e li accompagni nel cammino accademico e umano.
Immagine: elaborazione artistica realizzata con Intelligenza Artificiale.