Un debutto storico al Teatro Filarmonico di Verona
Per la prima volta nella sua storia, Le Villi, la prima opera composta da Giacomo Puccini, approda al palcoscenico del Teatro Filarmonico di Verona. Dal 26 ottobre al 2 novembre 2025, in quattro recite, il pubblico potrà assistere a un titolo che segna l’inizio della carriera del giovane compositore lucchese e che rivela già i tratti del suo genio. La direzione musicale è affidata al Maestro Alessandro Cadario, che guiderà l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena, mentre la regia è firmata da Pier Francesco Maestrini, in un allestimento che unisce tradizione e forza evocativa.
Il cast riunisce giovani e affermati interpreti: il soprano Sara Cortolezzis veste i panni di Anna, il baritono Gezim Myshketa interpreta Guglielmo, mentre il tenore Galeano Salas dà voce e volto all’amante tormentato. Una produzione che, con il suo respiro sinfonico e la forza drammatica della partitura, promette di riportare a nuova vita l’opera che segnò l’ingresso di Puccini nel panorama musicale italiano ed europeo.
Le origini di Le Villi : il concorso e il mancato premio
Siamo nel 1883. Giacomo Puccini, appena venticinquenne e fresco di diploma al Conservatorio di Milano, accetta il consiglio del suo maestro Amilcare Ponchielli e partecipa a un concorso bandito dall’editore Sonzogno per una nuova opera in un atto unico. Insieme al librettista Ferdinando Fontana, scrive Le Willis (titolo originario), ispirata a una novella di Alphonse Karr e influenzata dal celebre balletto Giselle di Adolphe Adam.
L’opera, consegnata all’ultimo momento e in forma manoscritta, non vinse il concorso. Tuttavia, grazie a un sostegno economico, venne rappresentata il 31 maggio 1884 al Teatro Dal Verme di Milano, con un successo tale da attirare l’attenzione dell’editore Giulio Ricordi. Da quel momento, Puccini ottenne un contratto che aprì la strada a una carriera straordinaria, culminata in capolavori come Manon Lescaut, La Bohème, Tosca e Madama Butterfly.
Un’opera tra due mondi
Le Villi si colloca in una dimensione sospesa: tra il terreno e il soprannaturale, tra Italia e Germania, tra tradizione e innovazione. Da un lato, la melodia generosa e il trattamento delle voci restano saldamente radicati nel melodramma italiano; dall’altro, la raffinatezza orchestrale e la scelta di un soggetto cupo e misterioso richiamano la cultura teutonica e l’influenza wagneriana.
Il tema delle Villi, spiriti femminili del folklore slavo e celtico, aggiunge una dimensione inquietante: fanciulle eteree e vendicative che costringono i traditori a danzare fino alla morte. Un mito che diventa simbolo della passione tradita e del destino implacabile, elementi che torneranno più volte nell’opera pucciniana.
La Scapigliatura e l’ambiente culturale
L’opera risente fortemente dell’ambiente della Scapigliatura milanese, movimento letterario e artistico che aveva cercato di rompere i canoni tradizionali, affrontando temi oscuri, scabrosi e provocatori. È lo stesso contesto in cui si muovono artisti come Arrigo Boito e Franco Faccio, che, pur tra insuccessi, aprono nuove strade alla sperimentazione teatrale e musicale.
Con una durata di poco più di un’ora, Le Villi concentra in sé melodie avvolgenti, atmosfere notturne e tensione drammatica, anticipando lo stile narrativo che farà di Puccini il compositore più amato del melodramma moderno.
Le rielaborazioni e la versione definitiva
Dopo la prima milanese, Puccini rielaborò più volte l’opera, fino a giungere alla versione definitiva che comprende due intermezzi sinfonici e una voce recitante, scelta allora insolita. Sebbene col tempo Le Villi sia stata oscurata dai lavori più maturi del compositore, resta un documento prezioso delle sue prime intuizioni e del fermento culturale della fine dell’Ottocento.
Oggi, oltre 140 anni dopo il debutto, il titolo torna sulle scene con una nuova forza evocativa, arricchito dalle esperienze registiche e scenografiche che ne esaltano i contrasti tra reale e soprannaturale.
Gli appuntamenti di approfondimento
La messa in scena veronese è accompagnata da iniziative dedicate al pubblico e ai giovani. Giovedì 23 ottobre, nella Sala Veranda dell’Accademia Filarmonica, il musicologo Fabio Sartorelli ha presentato l’opera, offrendo chiavi di lettura storiche e musicali. Venerdì 24 ottobre, gli studenti hanno avuto accesso alla prova generale, in un percorso di formazione e divulgazione pensato per avvicinare le nuove generazioni al teatro musicale.
Inoltre, per le repliche del 29 e del 31 ottobre è stato previsto il Preludio nella Sala Maffeiana, un’introduzione all’opera e ai suoi personaggi che arricchisce l’esperienza degli spettatori.
Un ritorno alle origini
La rappresentazione de Le Villi al Teatro Filarmonico di Verona non è solo un evento musicale, ma un’occasione culturale per riscoprire le radici del genio di Puccini. Tra mito e melodia, tra Italia e Germania, tra Scapigliatura e melodramma, l’opera rivela il percorso di un giovane musicista che sarebbe diventato uno dei più grandi compositori della storia.
Con questo debutto veronese, il pubblico ha la possibilità di rivivere l’atmosfera di fine Ottocento e di riscoprire un titolo che, pur poco rappresentato, ha avuto un ruolo decisivo nella nascita di una carriera straordinaria.
Immagine: cortesia Fondazione Arena di Verona.