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Il Papa alla Compagnia di Gesù : frontiere della missione, tecnologia e cura del creato

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Papa Leone XIV invita i gesuiti a essere protagonisti nelle nuove frontiere della missione : tecnologia, giovani, poveri, sinodalità e cura del creato

Il 24 ottobre 2025, Papa Leone XIV ha rivolto un discorso alla Compagnia di Gesù, incontrando i Superiori Maggiori nell’Aula del Sinodo in Vaticano. L’occasione è stata un momento importante di riflessione sulla missione della Compagnia nelle attuali “frontiere” della cultura, della tecnologia, dell’ecologia e della spiritualità.

Una chiamata alle frontiere del presente

Nel suo intervento, il Pontefice ha sottolineato che la Chiesa e la Compagnia di Gesù sono chiamate a operare in “frontiere” geografiche, culturali, intellettuali e spirituali. In un’epoca di rapidi mutamenti — sia nella cultura che nell’economia, nella tecnologia e nella politica — servono uomini e donne capaci di discernimento, creatività e fiducia in Cristo. Il Papa ha ricordato che sant’Ignazio di Loyola e i primi gesuiti non si tiravano indietro di fronte all’incertezza o alla difficoltà: andavano ai margini, dove fede e ragione si intersecavano con nuove culture e grandi sfide.

Tecnologia, intelligenza artificiale e dignità umana

Uno dei temi centrali del discorso è stato il forte richiamo all’uso critico della tecnologia, in particolare dell’intelligenza artificiale – IA. Il Santo Padre ha evidenziato che le innovazioni digitali stanno rimodellando la nostra comprensione del lavoro e delle relazioni umane, ponendo questioni sull’identità umana e sui valori fondamentali della persona.
Mentre la tecnologia ha il potenziale di trasformare in meglio la vita di molti, essa presenta anche rischi di isolamento, perdita di lavoro e manipolazione. In questo contesto, la Compagnia di Gesù — e più in generale la Chiesa — è chiamata a offrire una guida etica: difendere la dignità umana e promuovere il bene comune, utilizzando le piattaforme digitali non per dominare, ma per formare comunità e annunciare il Vangelo in nuovi linguaggi.

Frontiere di sinodalità, riconciliazione e giustizia

Il Papa ha richiamato inoltre l’importanza della sinodalità: camminare insieme, ascoltare lo Spirito Santo e l’altro, rendere le strutture ecclesiali più agili, trasparenti e reattive. Questa frontiera è tanto ecclesiale quanto sociale, in un mondo segnato da conflitti, disuguaglianze e esclusioni.
In questo senso, la Compagnia di Gesù è chiamata a promuovere processi di riconciliazione e giustizia. Molte persone vivono ancora al margine, ferite nella dignità, scartate dalla logica del profitto e della rapidità. Il Papa ha esortato i gesuiti a diventare “esperti di riconciliazione”, credendo che il bene sia più forte del male, e che la presenza della Chiesa nei contesti più difficili non sia un optional, ma un segno della fedeltà al Vangelo.

Le Preferenze Apostoliche Universali : missione, giovani, poveri e casa comune

Nel corso del discorso, Papa Leone XIV ha rimarcato le quattro Preferenze Apostoliche Universali della Compagnia di Gesù — da lui citate nel contesto odierno — come percorsi privilegiati di missione.

  • La prima preferenza richiama il cammino verso Dio mediante gli Esercizi spirituali e il discernimento, incontrando chi è alla ricerca di significato in luoghi non convenzionali: università, social media, luoghi informali.

  • La seconda preferenza è quella di camminare con i poveri, gli esclusi, coloro che sono vittime di un sistema economico che mette il profitto sopra la dignità della persona.

  • La terza preferenza si rivolge ai giovani: essi, irrequieti e in “movimento”, cercano autenticità e giustizia. La Chiesa è invitata a trovare le vie per incontrarli, crear loro spazi e farli partecipi di un futuro di speranza.

  • La quarta preferenza riguarda la cura della nostra casa comune: il grido della Terra è anche un grido umano e divino, e la conversione ecologica è profondamente spirituale. Nessuna istituzione può affrontare da sola questa sfida; è necessaria collaborazione, semplicità e gratitudine.

Un invito a restare “in fieri” e a leggere i segni dei tempi

Il Pontefice ha concluso il suo discorso invitando la Compagnia a rimanere radicata in Cristo — «restate contemplativi in azione» — poiché solo da questa intimità può nascere un impegno autentico per il mondo. Ha ricordato che ogni struttura ecclesiale e ogni istituzione sono «in fieri»: in cammino, in evoluzione.
«Che possiate leggere i segni dei tempi con profondità spirituale; che abbracciate ciò che promuove la dignità umana e rifiutiate ciò che la sminuisce; che siate agili, creativi, discernenti e sempre in missione».

Conclusione

Il discorso del Papa Leone XIV alla Compagnia di Gesù il 24 ottobre 2025 è un richiamo forte e articolato: la Chiesa è chiamata a uscire, ad andare verso i margini — siano essi digitali, culturali, spirituali. Le tecnologie, le emergenze sociali, l’urgenza ecologica non sono secondarie, ma diventano frontiere di una missione che richiede coraggio evangelico.
In un mondo frastornato dal cambiamento e dalle divisioni, la Compagnia di Gesù è esortata a essere presenza di speranza, agente di riconciliazione, laboratorio di sinodalità e custode della casa comune. Un cammino che non consente staticità, ma richiede innovazione spirituale e apertura al futuro.

Immagine elaborata con IA.

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