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Meloni : stabilità, pragmatismo, immigrazione e visione per l’Italia al Consiglio europeo

presidente Giorgia Meloni comunicazioni Senato 23.10.2025

Il presidente Giorgia Meloni rivendica stabilità, pragmatismo e visione e definisce le priorità dell’Italia al Consiglio europeo su Medio Oriente, Ucraina, difesa e immigrazione

Il 22 ottobre 2025 la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato al Parlamento le linee guida dell’Italia in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, in un quadro internazionale definito dalla premier come «un frangente estremamente complesso». L’intervento, pronunciato in Senato e alla Camera con successivi interventi di replica, ha toccato temi cruciali: stabilità interna, politica estera, sicurezza europea, emergenze umanitarie, clima, competitività e immigrazione.

La forza della stabilità e il riconoscimento internazionale

Meloni ha rivendicato i risultati conseguiti nei primi tre anni di governo: una stabilità politica rara nella storia repubblicana, un rinnovato protagonismo internazionale e indicatori economici giudicati solidi dai mercati e dagli osservatori globali. Ha ricordato il riconoscimento ricevuto dal Fondo Monetario Internazionale e l’innalzamento del rating dell’Italia da parte dell’agenzia DBRS, come prova della bontà delle politiche di bilancio adottate. «L’Italia – ha dichiarato – si presenta al tavolo europeo con autorevolezza, pragmatismo e visione».

 

 

Medio Oriente: sostegno al piano di pace e ruolo dell’Italia

Ampio spazio è stato dedicato alla crisi in Medio Oriente. Meloni ha definito l’accordo firmato a Sharm el Sheikh sul piano in 20 punti del presidente Trump «uno sviluppo positivo e concreto», frutto di intensa diplomazia internazionale, con l’Italia tra i protagonisti. Ha espresso gratitudine verso Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia per gli sforzi compiuti, sottolineando che per la prima volta dopo anni esiste una prospettiva reale di pace giusta e duratura.

L’Italia, ha ricordato, è stata in prima linea con l’operazione Food for Gaza, con evacuazioni sanitarie e corridoi universitari per studenti palestinesi. La premier ha ribadito che Hamas deve essere disarmato ed escluso dalla governance futura dello Stato palestinese, condizione necessaria anche per un eventuale riconoscimento italiano dello Stato di Palestina.

Ucraina: sostegno fermo e pressione su Mosca

Sul conflitto in Ucraina, Meloni ha riaffermato che «nessuna decisione può essere presa senza l’Ucraina». Ha condannato i bombardamenti russi contro obiettivi civili e persino convogli umanitari, rimarcando che la pace dovrà essere «giusta, non frutto della sopraffazione».

L’Italia continuerà a sostenere Kiev, insieme a UE e Stati Uniti, lavorando a garanzie di sicurezza credibili e rafforzando la deterrenza. La premier ha però escluso qualsiasi invio di truppe italiane in territorio ucraino. Al contempo, ha annunciato l’approvazione del 19° pacchetto di sanzioni europee contro Mosca, specificando che «le sanzioni non colpiscono il popolo russo, ma il regime che trasforma la ricchezza in armi e distruzione».

Difesa comune e sicurezza europea

Un altro tema centrale è stato la proposta di una Roadmap per la prontezza europea nella difesa, avanzata dalla Commissione e dall’Alto Rappresentante Kallas. Meloni ha insistito sull’importanza di proteggere «tutti i confini, da Est a Sud», con riferimento al Mediterraneo, al Sahel e al Corno d’Africa. Ha ribadito la complementarità tra UE e NATO, sottolineando che la sicurezza nazionale rimane competenza degli Stati membri.

Ha ricordato i finanziamenti europei già ottenuti per rafforzare la difesa, inclusi 14,9 miliardi da SAFE e 1,5 miliardi dall’EDIP, e la necessità di rendere permanente la flessibilità del Patto di stabilità per gli investimenti in sicurezza.

Clima e Green Deal: «basta approccio ideologico»

Meloni ha affrontato il tema del nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni al 2040, fissato al -90% rispetto al 1990, giudicandolo insostenibile. «Non possiamo inseguire obiettivi ideologici che distruggono il nostro tessuto industriale», ha dichiarato, proponendo invece pragmatismo, neutralità tecnologica e risorse adeguate.

Ha chiesto di conteggiare i crediti internazionali per la riduzione delle emissioni, di valorizzare le tecnologie di cattura della CO2 e di garantire clausole di revisione periodica. Centrale anche il sostegno a soluzioni alternative come i biocarburanti, per salvaguardare filiere come quella dell’automotive.

Competitività e semplificazione normativa

Per la premier, l’Europa deve ritrovare competitività e semplificare il quadro regolatorio. Ha ricordato la lettera indirizzata con altri leader europei alla Presidente von der Leyen, chiedendo una revisione complessiva dell’acquis comunitario, l’eliminazione delle norme obsolete e un contenimento delle nuove regolazioni. «Ora non è il momento di esitare – ha detto – ma di rimediare agli errori del passato».

Politiche abitative e sostegno ai giovani

Un passaggio è stato dedicato alle politiche abitative. Meloni ha sottolineato l’impegno del governo per un piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie, già inserito tra le priorità della politica di coesione. Ha accolto con interesse il Piano europeo per l’edilizia accessibile atteso entro dicembre, evidenziando che il diritto alla casa è un tema di equità sociale e crescita familiare.

Immigrazione: l’approccio italiano diventa modello europeo

Infine, Meloni ha ribadito che l’immigrazione resta un tema cruciale, sottolineando come l’approccio italiano – fermezza contro l’illegalità, cooperazione con i Paesi di origine, rimpatri più rapidi e governo della migrazione legale – sia ormai condiviso a livello europeo.

Ha richiamato il Piano Mattei per l’Africa come modello di partenariato e sviluppo, e ha annunciato nuove iniziative comuni con partner europei e internazionali. Ha inoltre appoggiato la proposta di una lista europea di Paesi di origine sicuri e la revisione delle norme sui rimpatri.

Conclusione: orgoglio e determinazione

Chiudendo il suo intervento, Meloni ha rivendicato il lavoro svolto dal governo, difendendo l’impegno silenzioso ma concreto dell’Italia. «Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo», ha affermato, sottolineando che la maggioranza degli italiani riconosce i risultati e sostiene la linea di fermezza, pragmatismo e ambizione che guida l’azione dell’esecutivo.

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