Meloni e Tajani guidano la strategia italiana per il sostegno umanitario a Gaza e lo sviluppo sostenibile dopo l’accordo di pace in Medio Oriente.
Italia protagonista nella ricostruzione di Gaza
Il 15 ottobre 2025, a pochi giorni dalla firma dell’accordo di pace in Medio Oriente, l’Italia ha dato il via a una nuova fase di impegno internazionale. A Palazzo Chigi si è tenuta una riunione operativa dedicata alla gestione delle emergenze e alla ricostruzione della Striscia di Gaza. L’iniziativa risponde all’esigenza di dare risposte concrete alla popolazione colpita, con un’azione rapida e coordinata che punti al sostegno immediato ma anche a un piano di sviluppo a medio e lungo termine.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di un approccio organico e sinergico, capace di integrare interventi umanitari urgenti con strategie strutturali per la stabilità della regione.
La riunione operativa a Palazzo Chigi
L’incontro è stato presieduto dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, alla presenza di numerosi ministri e rappresentanti istituzionali. L’obiettivo: costruire una task force stabile, capace di intervenire in modo coordinato su più settori chiave.
Tra i temi affrontati, l’assistenza sanitaria e il rafforzamento delle strutture ospedaliere, la riattivazione del sistema educativo, il sostegno alla sicurezza alimentare e allo sviluppo agricolo, la protezione civile e il coordinamento con le organizzazioni internazionali già operative sul territorio.
I progetti già avviati: Food for Gaza e cooperazione sanitaria
Nel corso della riunione sono stati esaminati i risultati già ottenuti, in particolare nel settore umanitario. È stata ribadita la centralità dell’iniziativa “Food for Gaza”, destinata a garantire l’accesso agli alimenti per la popolazione, con particolare attenzione ai bambini e ai soggetti più fragili.
Parallelamente, sono in fase di attuazione piani sanitari per rafforzare la capacità di risposta del sistema ospedaliero locale, sostenere la formazione del personale e garantire forniture di farmaci e attrezzature. Anche il settore dell’istruzione e della formazione professionale è al centro della strategia italiana, con programmi volti a ricostruire scuole, garantire l’accesso all’educazione e fornire competenze utili per la ripresa economica.
Il coinvolgimento delle istituzioni e del settore privato
Alla riunione hanno partecipato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, della Salute Orazio Schillaci, della Protezione civile e Politiche del Mare Nello Musumeci, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, per le Disabilità Alessandra Locatelli, insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Portolano, ai rappresentanti dell’Istruzione, al Sottosegretario Alfredo Mantovano e ai vertici dell’intelligence.
È stato sottolineato come la ricostruzione richieda un lavoro di squadra che coinvolga non solo le istituzioni pubbliche ma anche il settore privato. Le imprese italiane, in particolare nei settori delle costruzioni, dell’energia e delle tecnologie innovative, potranno giocare un ruolo fondamentale nell’avvio di progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile.
Una strategia per pace e stabilità in Medio Oriente
Il Governo italiano ha confermato la propria volontà di accompagnare la ricostruzione della Striscia di Gaza con un processo politico più ampio, finalizzato a consolidare la pace e a garantire stabilità nella regione. L’Italia intende promuovere un modello di cooperazione basato su aiuti umanitari, sviluppo economico e rafforzamento delle istituzioni locali.
Il Vicepremier Tajani ha evidenziato come l’impegno italiano non sia solo un gesto di solidarietà ma anche un investimento in sicurezza e stabilità internazionale. Una Gaza ricostruita, ha sottolineato, rappresenta una condizione essenziale per un futuro di pace in Medio Oriente.
Prossimi passi della task force
La task force istituita a Palazzo Chigi tornerà a riunirsi nelle prossime settimane per monitorare i progressi e aggiornare le priorità operative. È già previsto un allargamento ad altri ministeri e istituzioni, in funzione delle esigenze che emergeranno sul campo.
Il coordinamento con le agenzie delle Nazioni Unite e con gli altri partner internazionali sarà cruciale per evitare duplicazioni e garantire efficacia agli interventi. L’Italia, con questa iniziativa, si propone come attore di primo piano nella ricostruzione e come ponte di dialogo politico e culturale tra Europa e Medio Oriente.