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Papa Leone XIV : Esortazione Dilexi te, la fede si riconosce nell’amore verso i poveri –

Papa Leone XIV esortazione Dilexi te

Con Dilexi te Papa Leone XIV invita la Chiesa a un lavorare per dignità, giustizia e solidarietà.

Il 9 ottobre 2025 è stata presentata al pubblico l’Esortazione Apostolica “Dilexi te” di Papa Leone XIV. Il documento, che prende il titolo dal latino Ti ho amato, si colloca nel cuore del magistero del Pontefice e intende ribadire un concetto che attraversa tutta la tradizione cristiana: la fede senza amore verso i poveri è incompleta e vuota.

In un’epoca segnata da forti tensioni sociali, da crisi economiche e ambientali, da conflitti che alimentano nuove povertà e da crescenti squilibri fra Nord e Sud del mondo, Leone XIV invita la Chiesa universale a una conversione radicale. Non un generico invito alla carità, ma un impegno concreto, strutturato e comunitario che deve tradursi in gesti, scelte pastorali, decisioni economiche e stili di vita.

Un documento che parla al nostro tempo

La scelta del Papa non è casuale. Negli ultimi anni la pandemia, i conflitti in Medio Oriente e in altre regioni, le emergenze ambientali e il rallentamento dell’economia globale hanno ampliato la fascia delle persone in difficoltà.

Le statistiche mondiali parlano di milioni di nuovi poveri, di famiglie escluse da servizi essenziali, di giovani senza opportunità di lavoro. La Chiesa, sottolinea il Pontefice, non può limitarsi a registrare i dati, ma deve agire come corpo vivo, capace di portare sollievo, speranza e giustizia.

Dilexi te nasce proprio da questo contesto: non un testo accademico, ma una parola pastorale profetica che intende dare una direzione precisa.

Il cuore dell’esortazione: Amare i poveri come Cristo

Leone XIV richiama le parole del Vangelo: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Da qui parte la riflessione: non c’è fede autentica senza cura dei poveri.

Il Papa sottolinea come la dimensione sociale della fede non sia un’aggiunta, ma una parte costitutiva della missione cristiana. Amare i poveri non significa solo distribuire risorse, ma riconoscere in essi il volto stesso di Cristo.

I temi principali di Dilexi te

  • La dignità prima di tutto. Ogni persona è portatrice di una dignità inviolabile. Per Leone XIV, il povero non è un oggetto di pietà, ma un soggetto di diritto. La carità non deve mai trasformarsi in paternalismo o assistenzialismo, ma deve promuovere inclusione e partecipazione.
  • Giustizia sociale e strutturale. Il Papa ribadisce che la carità senza giustizia è incompleta. L’impegno deve essere anche politico e sociale, con attenzione a politiche di redistribuzione, lavoro dignitoso, tutela della salute, accesso all’educazione e alla casa.
  • Comunità in prima linea. Le diocesi e le parrocchie sono chiamate a farsi promotrici di reti di solidarietà. L’esortazione propone di valorizzare i laici, le associazioni e i movimenti che già operano nel campo della carità, trasformando ogni comunità in “casa ospitale per chi non ha casa”.
  • Conversione personale e comunitaria. Non basta l’impegno organizzativo: serve una conversione dei cuori. Il Papa mette in guardia contro l’indifferenza e la spiritualità disincarnata, invitando a riscoprire il valore del servizio umile, della vicinanza quotidiana e del dono gratuito.

Dilexi te e il Magistero della Chiesa

Con questa esortazione, Leone XIV si colloca in continuità con i predecessori. Già Papa Giovanni Paolo II aveva sottolineato che la carità è criterio di autenticità della fede. Benedetto XVI, con l’enciclica Deus Caritas Est, aveva mostrato come l’amore sia il cuore stesso del cristianesimo. Francesco, con Evangelii Gaudium e Fratelli Tutti, aveva messo al centro la fraternità e l’amicizia sociale.

Leone XIV riprende questo filo e lo rafforza con una chiamata chiara: fare dei poveri una priorità pastorale. Non si tratta di un’opera facoltativa, ma di un mandato evangelico.

Le sfide che la Chiesa deve affrontare

L’esortazione non nasconde le difficoltà:

  • La tentazione dell’indifferenza, tipica delle società del benessere.

  • Le resistenze di chi considera la carità solo come attività “di nicchia”.

  • Le crisi economiche che riducono le risorse disponibili.

  • Le nuove forme di povertà legate alla tecnologia, all’isolamento sociale e alle migrazioni forzate.

Ma è proprio qui, sostiene Leone XIV, che la Chiesa deve testimoniare la speranza.

Impatto sulla società e prospettive future

Se accolto e tradotto in pratica, Dilexi te può avere effetti di vasta portata:

  • Spingere le comunità cristiane a una maggiore concretezza nella carità.

  • Favorire nuove forme di collaborazione con le istituzioni civili.

  • Stimolare iniziative culturali ed educative che formino i giovani alla solidarietà.

  • Creare un modello di società più inclusivo, capace di dare risposte ai bisogni reali.

Il Papa invita a non scoraggiarsi davanti alle difficoltà: anche piccoli gesti possono generare cambiamenti significativi.

Un amore che trasforma

Con Dilexi te, Leone XIV riafferma che la carità non è un optional, ma il cuore pulsante della fede. La Chiesa che ama i poveri diventa credibile, missionaria, aperta al mondo.

Il titolo dell’esortazione, “Ti ho amato”, è un messaggio rivolto a ciascuno: Dio ci ama per primo, e ci chiede di amare come Lui. Un amore che si fa concreto, che non teme la fatica e che trasforma non solo chi lo riceve, ma anche chi lo dona.

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