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Ambiente

Il Papa per la Giornata 2025 per il Creato : La giustizia ambientale è una urgenza

Il Papa per la Giornata 2025 per il Creato : La giustizia ambientale è una urgenza

Papa Leone XIV : Siamo semi di Pace e di Speranza, messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2025

Città del Vaticano, 1° settembre 2025 — Con un messaggio intenso e ricco di riferimenti biblici e spirituali, Papa Leone XIV ha voluto rivolgersi ai fedeli e a tutte le persone di buona volontà in occasione della decima Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. Il tema scelto quest’anno, “Semi di Pace e di Speranza”, si inserisce nel percorso del Giubileo 2025 e nel solco dell’eredità lasciata da Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’.

Il Pontefice ha ricordato che la figura del seme è spesso presente nel Vangelo, simbolo di trasformazione, di futuro e di rigenerazione. Gesù stesso si paragonò a un chicco di grano, che muore per portare frutto: un’immagine potente che oggi, secondo Leone XIV, deve ispirare i credenti a seminare gesti di giustizia, di pace e di speranza, anche nei contesti più difficili.

Il creato come giardino da custodire

Papa Leone XIV ha richiamato le parole del profeta Isaia, che annunciano la capacità dello Spirito di Dio di trasformare un deserto arido in un giardino rigoglioso, abitato dalla giustizia e dalla pace. Un’immagine che si lega profondamente alla visione dell’ecologia integrale proposta dalla Chiesa: la cura del creato non è solo un dovere ambientale, ma anche una responsabilità sociale e spirituale, che ha ricadute dirette sui più fragili ed emarginati.

Il Papa ha denunciato come la crisi climatica, la deforestazione, la perdita di biodiversità e l’inquinamento continuino a colpire soprattutto i poveri, gli esclusi e le comunità indigene. Ha inoltre condannato l’uso della natura come strumento di conflitto o di ricatto politico, citando esempi drammatici come le terre minate, le guerre per l’acqua e lo sfruttamento delle foreste in zone di instabilità.

Un appello alla responsabilità

Nel suo messaggio, Leone XIV ha voluto ribadire che la distruzione del creato non è un destino ineluttabile, ma il risultato di scelte sbagliate, di ingiustizie, di avidità. Ha invitato i cristiani e tutti gli uomini e le donne di buona volontà a riscoprire la vocazione di custodi della terra, affidata fin dalle origini all’essere umano, non come dominio dispotico ma come responsabilità amorevole e solidale.

“Coltivare e custodire”, ha ricordato il Pontefice citando la Genesi, significa rispettare, proteggere, preservare, ma anche tramandare alle generazioni future un pianeta più giusto e vivibile. La giustizia ambientale — ha sottolineato — è oggi una vera priorità, strettamente connessa alla giustizia sociale ed economica.

L’esempio del Borgo Laudato Si’

Un passaggio significativo del messaggio ha riguardato l’esperienza del Borgo Laudato Si’ di Castel Gandolfo, definito da Leone XIV “un seme che può portare frutti di giustizia e di pace”. Questo progetto educativo e comunitario nasce per testimoniare come sia possibile costruire modelli di vita sostenibili, basati sulla fraternità e sulla salvaguardia dell’ambiente, incarnando concretamente l’ecologia integrale insegnata dalla Chiesa.

La speranza da coltivare

Papa Leone XIV ha concluso con un forte richiamo alla speranza, incoraggiando tutti a passare dalle parole ai fatti. La custodia del creato non può più essere vista come opzionale, ma come parte essenziale di una vita cristiana autentica e responsabile.

Ha auspicato che l’enciclica Laudato si’, a dieci anni dalla sua pubblicazione, continui a essere fonte di ispirazione per le comunità cristiane e per tutte le persone che credono in un mondo più giusto, più verde e più pacifico.

“Con la grazia della nostra grande e indefettibile Speranza, Cristo Risorto, possiamo moltiplicare i semi di speranza e di giustizia, per la pace di oggi e di domani”, ha scritto il Pontefice, impartendo la sua benedizione a tutti i fedeli.

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