Uno studio pubblicato su Nature spiega perché le ondate di siccità stanno diventando più frequenti e intense : l’aria calda assorbe sempre più acqua da suoli e piante
La siccità si aggrava con il cambiamento climatico
Il cambiamento climatico non si manifesta solo attraverso ondate di calore e innalzamento del livello dei mari: tra gli effetti più gravi, ma meno visibili, vi è l’aumento della severità delle siccità a livello globale. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature segnala che tra il 1901 e il 2022 vi è stata una tendenza crescente alla siccità, e che dal 1981 ad oggi la gravità di questi eventi è aumentata mediamente del 40%. La principale causa? Un fattore poco noto ma cruciale: la domanda evaporativa atmosferica.
Anche le zone un tempo fertili cominciano a prosciugarsi: un rischio per agricoltura e stabilità sociale
Uno degli aspetti più preoccupanti evidenziati dallo studio è che non solo le aree aride diventano più secche, ma anche le zone storicamente umide e verdi stanno mostrando segnali di degrado idrico. In molte regioni tropicali e temperate, l’aumento della domanda di evaporazione ha ridotto la capacità del suolo di trattenere l’umidità, trasformando foreste rigogliose e pianure fertili in ambienti vulnerabili. Questo cambiamento non è solo una questione ecologica, ma anche economica e sociale, perché mette a rischio coltivazioni fondamentali per l’alimentazione umana e può innescare migrazioni, conflitti e tensioni legate all’accesso all’acqua.
Cos’è la domanda evaporativa atmosferica e perché è importante ?
La domanda evaporativa atmosferica – atmospheric evaporative demand rappresenta la quantità di acqua che potrebbe evaporare e traspirare dalla superficie terrestre nell’atmosfera, in presenza di risorse idriche disponibili. Questo valore non dipende solo dalla presenza di acqua, ma soprattutto da fattori climatici come temperatura, radiazione solare, vento e umidità.
Con l’aumento delle temperature globali dovuto al cambiamento climatico, l’atmosfera diventa più “affamata d’acqua”, cioè ha una maggiore capacità di assorbire vapore acqueo. Questo fenomeno porta a una maggiore evaporazione e perdita di umidità del suolo, riducendo la disponibilità d’acqua per piante, animali e persone, anche in regioni che in passato erano più umide.
I risultati dello studio: dati dal 1901 al 2022
Il team di ricerca guidato da Solomon Gebrechorkos ha analizzato i dati globali sulle siccità ad altissima risoluzione, ricostruendo l’evoluzione del fenomeno su scala planetaria dal 1901 al 2022. I risultati sono impressionanti:
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Fino al 1981, la gravità delle siccità era rimasta relativamente stabile.
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Dal 1981 al 2022, la domanda evaporativa atmosferica ha contribuito per circa il 40% all’aumento della severitàdelle siccità.
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Tra il 2018 e il 2022, le aree colpite da siccità si sono ampliate del 74% rispetto al periodo 1981–2017.
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Nel 2022, circa il 30% delle terre emerse è stato interessato da siccità moderate o estreme. Di queste, il 42% è attribuibile alla domanda evaporativa atmosferica.
Le zone maggiormente colpite includono l’Europa, il Corno d’Africa e vaste aree dell’Asia e del continente americano.
Le implicazioni per il futuro
Gli autori dello studio avvertono che, se non si interviene rapidamente, la tendenza all’intensificazione delle siccità continuerà, con conseguenze sempre più gravi su:
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Ecosistemi naturali, già stressati da deforestazione e perdita di biodiversità.
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Produzione agricola, compromessa dalla ridotta disponibilità di acqua.
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Sicurezza alimentare e idrica per milioni di persone.
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Migrazioni forzate da aree ormai inabitabili.
Secondo i ricercatori, per affrontare la sfida della siccità servono misure concrete a livello sociale, economico e ambientale, tra cui la gestione sostenibile delle risorse idriche, la riduzione delle emissioni di gas serra, l’adozione di pratiche agricole resilienti, e l’uso di tecnologie per il monitoraggio del clima e del suolo.
Divulgazione e consapevolezza: un impegno per tutti
La crescente complessità del fenomeno della siccità richiede una risposta coordinata a livello globale e locale. Serve una maggiore consapevolezza pubblica, anche attraverso campagne educative, giornate dedicate alla sostenibilità e un’informazione scientifica chiara e accessibile.
Il contributo del mondo della ricerca, unito all’azione delle istituzioni, può indicare la strada verso una resilienza ambientale condivisa, che protegga non solo l’ambiente ma anche la dignità e il benessere umano.
Immagine: elaborazione artistica con intelligenza artificiale.