La Chiesa non tolleri alcuna forma di abuso, né metta mai a tacere i giornalisti : l’appello di Papa Leone XIV nel messaggio per Paola Ugaz e le vittime del Sodalizio di Vita Cristiana
Città del Vaticano / Lima, 21 giugno 2025 – In occasione della presentazione dello spettacolo teatrale Proyecto Ugaz, ispirato all’esperienza della giornalista peruviana Paola Ugaz, Papa Leone XIV ha inviato un messaggio forte e profondo, riaffermando l’impegno della Chiesa nella lotta contro ogni forma di abuso e nel sostegno alla libertà di stampa. Il testo è stato letto a Lima dal delegato pontificio monsignor Jordi Bertomeu, già impegnato in indagini internazionali su abusi ecclesiali.
Contro ogni abuso: un impegno non negoziabile
Nel suo messaggio, Papa Leone XIV ribadisce un principio fermo e non negoziabile:
“È urgente radicare in tutta la Chiesa una cultura della prevenzione che non tolleri alcuna forma di abuso: né di potere o di autorità, né di coscienza o di spiritualità, né di abuso sessuale.”
Il Papa richiama così l’intera comunità ecclesiale a una conversione concreta e sistemica, che ponga al centro la dignità della persona, la giustizia e il dovere di protezione delle vittime, senza ambiguità né compromessi.
La verità come responsabilità condivisa
Il Pontefice sottolinea che la ricerca della verità non può mai essere ostacolata da interessi di parte, né all’interno della Chiesa né fuori da essa.
“La verità non è proprietà di nessuno, ma responsabilità di tutti: nella sua ricerca, nel suo servizio, nella sua custodia.”
Papa Leone XIV rilancia così una visione etica e comunitaria della verità, che esige integrità, trasparenza e il coraggio di denunciare le ingiustizie, anche quando coinvolgono figure religiose o istituzioni consolidate.
Libertà di stampa e democrazia: il ruolo dei giornalisti
Il messaggio diventa particolarmente incisivo nel passaggio in cui il Papa difende la libertà dei giornalisti:
“Ovunque un giornalista venga messo a tacere, si indebolisce la democrazia.”
Un’affermazione di grande rilievo, che lega strettamente libertà di stampa, responsabilità sociale e qualità della vita democratica. Il Santo Padre esprime gratitudine a tutti i professionisti dell’informazione che, come Paola Ugaz, hanno pagato un prezzo personale e professionale per aver portato alla luce casi di abuso e corruzione, contribuendo così alla verità e alla giustizia.
Il caso del Sodalizio e la coerenza del magistero
Lo spettacolo Proyecto Ugaz racconta l’inchiesta giornalistica sulla comunità del Sodalizio di Vita Cristiana, un movimento peruviano poi sciolto da Papa Francesco dopo gravi accuse di abusi sessuali, manipolazione e violazioni della coscienza. Paola Ugaz, coautrice del libro Mitad monjes, mitad soldados, ha subito minacce e procedimenti giudiziari per il suo lavoro investigativo.
Il messaggio di Leone XIV si pone in continuità con la linea riformatrice di Papa Francesco, ma al contempo conferma la volontà della nuova fase pontificia di proseguire con decisione e trasparenza nel contrasto a ogni forma di abuso, anche difendendo chi racconta la verità attraverso i media.
Un appello universale alla responsabilità morale
Il Pontefice conclude il messaggio con un invito alla Chiesa e alla società civile a lavorare per una cultura della cura e della responsabilità condivisa. Il riconoscimento del ruolo del giornalismo investigativo, e la condanna di ogni tentativo di intimidazione o censura, si inseriscono in una visione ampia della missione cristiana: servire la verità, proteggere i vulnerabili, costruire giustizia e pace.
Il messaggio di Papa Leone XIV si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento ecclesiale e responsabilità condivisa, sottolineando come la Chiesa non possa più permettersi ambiguità o silenzi su temi così delicati. Il richiamo al valore del giornalismo etico non è solo un gesto di solidarietà verso Paola Ugaz, ma una dichiarazione di principio: la ricerca della verità, anche quando scomoda, è essenziale per ricostruire la fiducia dei fedeli e della società. In tal senso, la trasparenza diventa una forma di giustizia e la denuncia un atto di carità, soprattutto quando dà voce a chi è stato emarginato o ferito.