Papa Leone XIV incontra i vescovi del Madagascar : un messaggio di unità, servizio e speranza per un popolo che cammina nella fede e nella fragilità
Lunedì 16 giugno 2025, nella Sala dei Papi in Vaticano, Papa Leone XIV ha ricevuto i vescovi del Madagascar, in pellegrinaggio giubilare presso la tomba dell’apostolo Pietro. L’incontro, carico di significato ecclesiale e umano, è stato occasione per riflettere sul ministero episcopale come servizio alla speranza, alla comunione e ai più poveri, in un tempo segnato da sfide sociali, ambientali e spirituali.
Un pellegrinaggio nel segno del Giubileo
Il Pontefice ha accolto con gioia i pastori della Chiesa malgascia, sottolineando il valore simbolico e spirituale del loro viaggio:
“È con grande gioia che vi accolgo oggi presso la tomba dell’apostolo Pietro, voi pastori della Chiesa che è in Madagascar, venuti a Roma in pellegrinaggio giubilare.”
La partecipazione comune all’Anno Santo, proclamato come tempo di grazia e riconciliazione, è stata vissuta dai vescovi come momento di rinnovamento e unità, in continuità con la visita di Papa Francesco nel 2019 e con la visita ad limina del 2022.
Pastori uniti, pecore in cammino
Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha valorizzato la fraternità episcopale dei vescovi malgasci, elogiando la loro decisione di venire a Roma tutti insieme:
“È un bel segno di unità […]. Siete innanzitutto pellegrini della speranza per voi stessi: voi che siete pastori, avete ricordato che siete prima di tutto pecore del gregge.”
L’immagine evangelica del Cristo come “porta delle pecore” (Gv 10,7-9) è al centro della spiritualità del Giubileo: i vescovi sono chiamati non solo a guidare, ma a camminare insieme al popolo, ad ascoltare e a lasciarsi convertire.
Una fede che resiste nella prova
Il Papa ha espresso gratitudine per la vitalità missionaria delle Chiese del Madagascar, eredi di una tradizione di coraggio e santità:
“Rendo grazie per la vitalità missionaria delle vostre Chiese particolari, eredi della testimonianza dei santi […]. Vorrei ricordare Henri de Solages, […] o il santo martire Jacques Berthieu, il cui sangue fu seme di cristiani in Madagascar.”
Questa memoria viva della fede, radicata nel martirio e nella testimonianza, diventa fondamento per affrontare le sfide pastorali attuali con forza e speranza.
La sollecitudine per i poveri e i piccoli
Uno dei punti centrali del discorso è l’invito a non distogliere lo sguardo dai poveri, cuore pulsante del Vangelo:
“Sappiate riconoscere in loro il volto di Cristo e che la vostra azione pastorale sia sempre animata da una concreta sollecitudine verso i più piccoli.”
La missione della Chiesa, ha ricordato il Papa, non può mai separarsi dalla cura degli ultimi, degli emarginati, dei fragili: in loro si riflette il volto di Cristo crocifisso e risorto.
Custodire la “Grande Isola”: missione ecologica e spirituale
Accogliendo e rilanciando l’insegnamento di Papa Francesco, Leone XIV ha sottolineato il dovere dei pastori malgasci di proteggere il creato, un dono fragile e prezioso:
“Seguendo Papa Francesco, vi invito a prendervi cura della nostra casa comune, a preservare la bellezza della Grande Isola […] Prendetevi cura del creato che geme.”
La cura della casa comune, nel contesto del Madagascar – Paese ricco di biodiversità ma vulnerabile al degrado ambientale – diventa profezia concreta, che unisce l’annuncio evangelico alla giustizia ecologica.
Una missione animata dalla speranza
Il discorso si è concluso con un incoraggiamento forte e paterno:
“Andate avanti nel vostro servizio con coraggio e speranza. Il Successore di Pietro vi accompagna con la sua preghiera e il suo affetto.”
Il Papa ha invocato l’intercessione di Maria, Nostra Signora del Madagascar, e dei santi della terra malgascia – come san Giacomo Berthieu, la beata Victoire Rasoamanarivo e il beato Raphaël Rafiringa – perché sostengano la missione dei vescovi nell’annunciare il Vangelo in un mondo assetato di pace e di giustizia.
Conclusione: una Chiesa in cammino con i poveri, per la terra e con fede
Le parole di Papa Leone XIV rappresentano un forte richiamo all’essenza della fede cristiana: la speranza che nasce dall’incontro con Cristo, vissuta nel servizio ai poveri, nella comunione fraterna tra i vescovi, e nella custodia della creazione. Il Madagascar, nella sua bellezza e nelle sue sfide, diventa così icona di una Chiesa chiamata a camminare insieme, con fede e ragione, verso un futuro di conversione e giustizia.